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Opeth – Sorceress

2016 - Moderbolaget / Nuclear Blast
Prog Rock / Metal

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Tracklist

1. Persephone
2. Sorceress
3. The Wilde Flowers
4. Will O The Wisp
5. Chrysalis
6. Sorceress 2
7. The Seventh Sojourn
8. Strange Brew
9. A Fleeting Glance
10. Era
11. Persephone (Slight Return)

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Gli Opeth sono diventati un cruccio per molti metallari che a partire da “Heritage” si sono sentiti messi da parte dalla band svedese a causa di una parabola evolutiva sempre più protratta verso quella che è la passione più grande di Michael Åkerfeldt, ovvero gli anni 70.

Non troppo dissimile al precedente Pale Communion, Sorceress porta la band verso lidi ancora più progressivi (nel senso più classico del termine) mantenendo comunque quell’alone cupo e oscuro he da sempre li contraddistingue.
Eh si perché nonostante il look sempre più zappiano e i pantaloni a zampa, che Mikael rimanga un metallaro dentro lo si capisce dalla title track dove piazza, in mezzo ai deliri progressivi e quasi free form, un riff pesantissimo come non si sentiva dai tempi di “Master’s Apprentice”. Così come intatta rimane la sua capacità di scrivere brani di grandissima classe come “Willow the Wisp”, la lunga e progressiva “Strange brew”, o la arabeggiante “The Seventh Sojourn”.

Sono invece le più classiche “The Wilde Flowers” e soprattutto “Chrysalis” (che potrebbe stare tranquillamente in un disco come Deliverance) a risultare paradossalmente le meno ispirate ed interessanti. Il che mi porta porre una domanda? Cosa vogliamo davvero da loro nel 2016? Un nuovo Blackwater Park? Un nuovo Morningrise? Un diverso tipo di evoluzione senza però sapere nemmeno quale? Probabilmente è una domanda a cui nessuno sa rispondere.

Pur con i suoi limiti “Sorceress” è in fin dei conti una aperta dichiarazione d’amore verso quel modo di intendere il rock vecchio di decenni che da sempre è presente nel DNA della band. Che ci piaccia o no, è anche il prezzo da pagare per aver avuto dischi come Still Life e Blackwater Park.

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