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Il Diario Dell'Antigenesi

Fabrik Fabrik, IOKOI, IBreatheYouDie: Diario Dell’Antigenesi #31

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Questa rubrica vuole essere un diario, una raccolta di pensieri, emozioni e suggerimenti su ciò che ci colpisce dei gruppi emergenti. Demo, EP, first release, MP3, tracce singole, bandcamp, myspace, e-mail. Tutto fa brodo e armonia per riempire queste pagine con nomi di progetti sconosciuti o anomali. Ci piace semplificare il tutto e mettere in collegamento realtà, persone e pensieri. Un percorso anomalo e brutale che non tiene conto delle tradizioni e del giudizio conforme. Come un’abiura della genesi, vogliamo prendere strade evolutive e di pensiero anarchiche e indipendenti, per seguire la nostra ricerca di forme artistiche nuove, che muovono i primi passi nel caos della creatività.
Se volete segnalare il vostro materiale potete mandare una mail a: impattosonoro@gmail.com . Vi avvertiamo che tutto ciò che ci arriverà passerà esclusivamente per la scimmietta pesca voti. Siete avvertiti.

Fabrik Fabrik – Fabrik Fabrik
(Phantom Records, 2016)

fabrikfabrik

I Fabrik Fabrik vengono da Berlino, Deustchpunk e il loro omonimo album d’esordio su Phantom Records è una badilata che sa di sangue rappreso e di lividi larghi una vita. Nei 9 brani che lo compongono c’è tutta la pesantezza e il grigiore teutonico che necessariamente fa da sfondo all’opera, ma i nostri sanno colpire anche in altri lidi, più precisamente in territori d’oltreoceano. Il riferimento, ovvio e naturale, è casa Dischord, da cui i FF prendono tutto il necessario per far suonare di furore internazionale il loro cantato in tedesco, tanto alienato quanto graffiante. Funziona bene il loro racconto di una società alle prese con un passato che fa fatica a scomparire e di un futuro che non arriverà mai come vorremmo.

IOKOI – Liquefy
(-OUS, 2016)

iokoi

Pur non essendo certo alle prime armi, l’italo-svizzera IOKOI arriva solo oggi al debutto discografico con il suo “Liquefy” su etichetta -OUS (di cui è co-fondatrice). È il frutto di anni di esperienze, osservazioni e riflessioni. Condensa in 10 tracce inedite il concetto di ipercyberrealismo, che la stessa IOKOI descrive come quello spazio di mezzo, estremamente liquido e dinamico, creato dalla fusione estrema tra la realtà cibernetica che viviamo e lo spazio fisico che cerchiamo di occupare. È un terreno dalle molteplici dimensioni, nel quale ognuno di noi può vivere e vestire multiple personalità, spesso temporanee, effimere, legate al mondo informatico, ma che sicuramente non esulano dal lasciare tracce significative nel vissuto terreno. “Liquefy” prova e riesce ad essere la colonna sonora di questo mondo, gioca in equilibrio tra trip-hop, il synth pop degli anni ’80 e le glaciali sperimentazioni elettroniche di Autechre o Boards Of Canada. Ed è un lavoro ambizioso, metà trattato sociologico e metà esperimento musicale, che vive di una bellezza sintetica che può regalare molto in avanti.

IBreatheYouDie – Demo
(Autoproduzione, 2016)

ibreatheyoudie

Bravi gli IBreatheYouDie da Trieste: nell’ormai affollatissimo ecosistema emo-hardcore degli ultimi tempi, il loro primo demo riesce a spiccare per puntualità e immediatezza. Pur rifacendosi al panorama hardcore degli anni ’90 – ed è forse proprio qui il bello – i nostri risultano freschi, convinti e convincenti, lanciando per aria 6 brani diretti e graffianti in cui si riversa tutto un universo emozionale che ha l’immenso pregio di suonare semplicemente veritiero. E anche se parliamo di un demo, in cui è tutto chiaramente ancora embrionale ed abbozzato, le potenzialità della proposta si fanno ben vedere e ben apprezzare, su tutte l’abilità nel padroneggiare tutte le caratteristiche peculiari del genere, come nel singalong di “Sickness” o nella rabbiosa e strisciante “Another Breath”. Li aspettiamo piacevolmente al varco.

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