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Canova – Avete Ragione Tutti

2016 - Maciste Dischi
rock / indie

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Tracklist

1. Vita Sociale
2. Brexit
3. Expo 
4. La felicità
5. Manzarek
6. Portovenere 
7. Aziz
8. Maradona
9. La festa - live


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Non so se ne sarebbero contenti, ma mi verrebbe da definire i Canova una band romantica. Questo perchè nonostante il cinismo e l’irriverenza che contraddistinguono i loro brani, ad emergere risulta sempre e inevitabilmente l’amore; un amore mal finito, mal visto, mal riuscito e mal menato. Un amore marcito, ma che, infondo, sempre amore è.

Qual’è dunque il linguaggio estetico dietro cui si cela il romanticismo di questa esordiente band milanese? Probabilmente un pop sofisticato, ma al contempo schietto, fresco e orecchiabile, che si avvale di chitarre poco impegnative e di un’elettronica soffice e mai disturbante, nemmeno quando il testo o il contesto lo richiederebbero. Gran parte della riconoscibilità di questa band la si deve certamente al cantante Matteo Mobrici , che può vantare, pur non ostentandole, spiccate doti vocali, un timbro versatile e uno stile canoro piuttosto ricercato (anche se a volte stranamente simile a quello di Cesare Cremonini).

Altalenante risulta essere invece la scrittura dei brani, che nonostante denotino in questo senso un talento piuttosto evidente nello storytelling, non sempre risultano accurati come si vorrebbe, provocando nell’ascoltatore più analitico alternati picchi di entusiasmo e delusione, talvolta nei confronti della costruzione di un verso, talvolta per la chiusura poco riuscita di una rima.

Dettagli a parte, Avete Tutti Ragione  è un bel disco d’esordio, che può essere considerato un piccolo manifesto di disagio post-giovanile, un contenitore di amori inconcludenti, piccole nostalgie, inutili malinconie e fastidiosi imbarazzi, con un velato disgusto verso il “pacchetto giovani” dentro cui probabilmente ci ingabbiamo da soli.

Insomma un ottimo inizio per i Canova, che sono passati per la porta principale di Mtv New Generation (che un’anno fa ha reso “Expo” un piccolo tormentone) e che ora si ritrovano nel dispersivo androne dell’indie-music italica. Quale corridoio sceglieranno di attraversare adesso?

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