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Istvan – Istvan

2016 - Bronson Recordings
stoner / rock

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Tracklist

  1. Bohor 
  2. Mire
  3. Stonemill 
  4. Rundweg 
  5. Kenosis 

 


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Ha la forma di un perenne climax, al culmine del quale ti aspetti sempre debba esplodere la  N.I.B. dei Sabbath o la Asteroid dei Kyuss; invece la tensione si scioglie in scenari grigiastri e nebbiosi da bassa padana, anche se le accelerazioni e i le riprese di Rundweg sono pregevoli.

Eppure, nelle parti più meditabonde manca un po’ di quella rabbia, quel graffio, quella tensione che tiene sempre l’ascoltatore degli Earthless incollato allo stereo, senza distrazioni né sbadigli. I ritmi si muovono con la lentezza del boa constrictor, appoggiati sul bordo di cupi rintocchi doom; le parole, presenti solo in due canzoni, sono ridotte ad epigrammi di criptica iniziazione ispirati, così dicono, all’opera del mistico poeta tedesco Angelus Silesius, uno che scrisse: “L’abisso della mia anima chiama sempre a gran voce l’abisso di Dio: dimmi, quale è più profondo?”.

Che sia infatuazione da teenagers oppure no, quella degli Istvan è musica che si muove sull’abisso del suono profondo del più cupo hard rock  e della psichedelia nera nello stile della Calvary dei Quicksilver passata all’esame di Sleep’s Holy Mountain. L’ esordio di un power trio giovane giovane, che si inserisce nella fervida passione stoner di altre band italiane come Deadsmoke e Izo.

 

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