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Linoleum: SYLVIA, WET FLOOR, WICKED EXPECTATIONS – Rock’n’roll Club, Milano, 10 marzo 2017

Il Linoleum è, ormai da diversi anni, una certezza nella sempre ricca offerta concertistica meneghina e per tanti è diventato un appuntamento fisso del fine settimana in quella che sembra essere diventata un po’ la sua casa: il Rock’n’Roll Club. Nomen omen, direbbero i latini, perché il locale ambisce a essere il cuore pulsante delle seratealternative nel capoluogo lombardo. In una serata tiepida e gradevole, il piano inferiore del Rock’n’Roll è diventato il teatro delle esibizioni di Sylvia, dei Wet Floor e dei Wicked Expectations.

Ancora una volta, è stata positiva la risposta del pubblico, a conferma del fatto che la formula funzioni. Ad aprire è stata Sylvia, con la sua miscela di atmosfere sognanti prodotte da trame elettroniche, di echi folk e di un cantato che invece strizza l’occhio al soul. Durante il suo breve set, l’artista ha proposto alcuni brani estratti dal suo full length di debutto, pubblicato l’anno scorso per INRI Records, mostrando grande maturità anche in sede live. Poi è stato il turno dei brianzoli Wet Floor che hanno incendiato il palco con la loro scarica di rock ruvido e cattivo e la loro attitudine punk. Profezia In 12 Pezzi è stato il disco più rappresentato nel corso della loro esibizione, anch’essa salutata positivamente dai presenti. I riff martellanti, le distorsioni, i frequenti stop & go e le violente distorsioni, unite alle scure e spesse linee di basso e a una batteria capace di viaggiare costantemente su ritmi molto rapidi hanno conquistato il pubblico, anche grazie alle sporadiche concessioni melodiche, specie durante alcuni ritornelli particolarmente adesivi. I Wet Floor hanno quindi lasciato spazio ai torinesi Wicked Expectations, band che aveva esordito poco meno di due anni fa con Visions, un concept album sulla relazione fra uomo, natura e tecnologia nel quale si materializzava l’incontro fra space rock, tanta elettronica e vibrazioni psichedeliche e che, in alcuni passaggi (Falling In A Photograph, ad esempio), ricordava i Radiohead. I piemontesi hanno presentato, sul palco del Rock’n’Roll, Folding Parasite, secondo disco pubblicato ufficialmente nello stesso giorno. Nelle nuove tracce dei Wicked Expectations, il synth pare aver assunto il ruolo centrale che prima era della chitarra e lo stesso basso spesso cede il posto al synth bass. Dal vivo, la resa è stata parecchio positiva, specialmente per quanto riguarda A Place Full Of Sighs e la titletrack, a confermare le buonissime sensazioni sul futuro della band maturate dopo Visions.

Al termine dei live, oltre due ore di DJ set hanno accompagnato i presenti sino a notte fonda, suggellando una lunga serata di bella musica e, anche fuori dal locale, di polemiche calcistiche.

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