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Cass, di John S. Baird

Cass

Scheda


Carol Pennant, per tutti Cass, è un bambino di colore appena nato quando è adottato da una coppia di coniugi dell’East London. Crescendo diviene il capo dell’Inter City Firm, la violenta frangia di hooligans a seguito del West Ham United.

Introvabile in lingua Italiana e quasi del tutto distante dal mondo del football d’oltre manica: questa la veloce sintesi di una pellicola mai approdata nei cinema di casa nostra, ma che rappresenta uno spaccato della sottocultura da stadio della violenta Inghilterra, violenza che culminò con la strage dello stadio Heysel del 1985. Nel mezzo una Londra operaia, quella dove è cresciuto Cass Pennant, ma anche razzista. Incapace di accettare la figura di un uomo di colore figlio di una coppia di coniugi bianchi, con il solo sfogo e distrazione di un sabato allo stadio a seguire il West Ham assieme a centinaia di tifosi che in lui vedevano una guida violenta.

Basato sul romanzo autobiografico di Cass Pennant “Congratulazioni. Hai appena incontrato la I.C.F.”, il film pecca di poca fantasia nel trattare un argomento narrato come una semplice successione di scontri fra tifosi e di eventi della vita quotidiana, introdotti dalla voce narrante dello stesso Pennant. Il tutto unito a immagini di repertorio provenienti dalla BBC riguardanti la comparsa del fenomeno hooligan e di come questo sia lentamente stato debellato dal governo inglese.

Degna di nota la prova di Nonso Anoize nel ruolo del protagonista. Altrettanto meritevole il tentativo di riportare alla ribalta una storia degna di un’ampia riflessione sociale. Pennant è stato fra i primi a parlare con cognizione, e dall’interno, del senso di appartenenza che può offrire la curva di uno stadio, per la precisione a un orfano come lui allontanato da tutti causa il colore della pelle. Esplorazione di un mondo cercato a fasi alterne anche in altre pellicole, fra le quali si ricordano: Hooligans, di Lexi Alexander, pellicola del 2005 con protagonisti Elijah Wood e Charles Hunnam, o Ultrà, firmato da Ricky Tognazzi nel 1991.

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