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Spoon – Hot Thoughts

2017 - Matador Records
indie rock

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Tracklist

1. Hot Thoughts
2. WhisperI’lllistentohearit
3. Do I Have to Talk You Into It
4. First Caress
5. Pink Up
6. Can I Sit Next to You
7. I Ain’t the One
8. Tear It Down
9. Shotgun
10. Us


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L’incandescente Hot Thoughts è il secondo disco prodotto dagli Spoon insieme a Dave Fridmann, nono album complessivo della band. Dopo Transcendence, la collaborazione con Fridmann (già produttore dei Flaming Lips e Tame Impala, solo per citarne alcuni) ha segnato la seconda vita dei ragazzi di Austin.

Cominciando con They Want my Soul, gli Spoon hanno deciso di suonare la loro musica in modo diverso e in questo senso Dave Fridmann ha fornito la spinta evolutiva necessaria. Eric Harvey e Daniel Britt hanno progressivamente abbandonato le chitarre che fino al 2010 avevano caratterizzato il loro sound per lasciare sempre più spazio ai synths.

La voce inconfondibile di Daniel Britt apre il disco, accompagnata dalla sola batteria del co-fondatore Jim Eno in Hot Thoughts. Insieme innescano la miccia di una traccia che, intervallata da momenti minimalisti inneggia al mescolamento, al turbinio di sentimenti, alla bramosia di movimento che percorre gli Spoon oggi. Dopo l’ottimo esordio è il momento di WhisperI’lllistentohearit che lascia disorientati, quasi un tributo agli Arcade Fire che trasporta in una dimensione diversa, che stona con il resto del disco. Si ritorna su ottimi livelli con Do I Have to Talk You Into It. La voce di Daniel Britt riprende la scena, anche se riadattata alle esigenze di una traccia sicuramente peculiare, ma che funziona bene, a tratti sembra quasi una strana forma di blues sbilenca, carica di synth e guidata in modo quasi marziale dalla batteria di Eno.

Si arriva all’ enigmatica Pink Up. La struttura cambia ancora, arrivando a un’introspezione più personale e riflessiva. Con Pink Up gli Spoon staccano gli ormeggi, lasciandosi tutto alle spalle e come Daniel Britt canta, la band è pronta a diventare tutto quello che vuole, padroni finalmente delle loro idee. Can I Sit Next to You spezza l’atmosfera intima lasciata dalla traccia precedente, guidandoci verso qualcosa di più fruibile, ma comunque ascoltabile. Come un fulmine quando meno te lo aspetti arriva Ain’t The One, è una canzone di esperienza, che solo una band come gli Spoon può tirare fuori dal cilindro. Tear It Down e Shotgun scorrono piacevoli. Il disco è chiuso dalla sperimentazione crepuscolare di Us. Saranno queste sonorità il futuro dei Spoon?

Hot Thoughts è un ennesimo passo avanti nella carriera pluridecennale degli Spoon. Malgrado qualche passo falso, è un disco di altissimo livello. La continua voglia di riscoprirsi, di sperimentare nuovi suoni quando si è già detto molto nel panorama Indie degli anni 2000, rende gli Spoon credibili e degni di tutto il rispetto dovuto a una grande band.

 

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