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Interviste

Intervista ai DESCENDENTS

A pochi giorni dall’imperdibile concerto dei Descendents del prossimo 11 giugno al Carroponte di Milano (al quale parteciperanno anche Me First And The Gimme Gimmes The Manges), abbiamo pensato bene di scambiare quattro chiacchiere con Bill Stevenson, batterista della band americana.

Prima, vi lasciamo tutti i dettagli del concerto:

DESCENDENTS | 11 Giugno 2017
Special Guest: ME FIRST AND THE GIMME GIMMES
Opening Act: THE MANGES
CARROPONTE, Sesto San Giovanni (MI)

Unica data italiana

Biglietti in prevendita 25 € +ddp
Biglietti in cassa 28 €

Biglietti in vendita su Ticketone

Evento Facebook ufficiale

L’anno scorso siete tornati in pista con il vostro nuovo album “Hypercaffium Spazzinate”. Ci è piaciuto moltissimo, e per voi il tempo sembra non passare mai. Ci sembra che la scena punk-rock mondiale sia ancora retta alla grande da voi della vecchia guardia (ci riferiamo a voi, ma anche ai Bad Religion, ai Millencolin, ai NoFx, gli Off!…). Qual è il segreto per restare per più di vent’anni sempre freschi e ai vertici di un genere dove il rischio di stancare e stancarsi è sempre dietro l’angolo?
Ciò che ci ha permesso di andare avanti per tutti questi anni è che non lo facciamo di continuo. Ci prendiamo delle pause e torniamo a suonare solo quando ci va di farlo. Abbiamo la nostra tabella di marcia e non dipendiamo da nessuno. Proprio per questo la band non risulta essere un “lavoro”. Questo fa sì che la musica per noi resti viva.

A 21 anni da “Everything Sucks”, fa ancora tutto schifo? Oppure è pure peggio?
Suppongo che lo schifo (loro lo chiamano “suckage”, ndr) vada misurato giorno per giorno. Magari anche di anno in anno…Vorrei avere ancora l’ingenuità che avevo quando abbiamo fondato la band. Era facile essere solo un ragazzino che non si rende conto delle tante cose che nel mondo andrebbero messe a posto. Ora come ora, negli Stati Uniti, ci sono di certo molte cose che andrebbero fatte, infatti, fa schifo (sempre “suck”, ovviamente, ndr)

In ‘Mass Nerder’ parlavate di una sorta di pride nell’essere “nerd” in un mondo di stereotipi di un certo tipo. Stereotipi che nel mondo del punk/hc sono sempre più presenti. come ci si sente ad essere ancora così oggi? il vostro, ‘esempio’, secondo voi, è stato seguito?
Il mondo ha sempre avuto i suoi nerd…supportare i perdenti è sempre stato nella mia natura (specialmente quando il perdente sono IO). Per quanto riguarda influenzare gli altri nerd non ne sono certo. Sto cercando di insegnare ai miei figli che è assolutamente normale non “adattarsi” per forza.

Con l’avvento di Donald Trump in che modo sentite il testo di “‘Merican”? è ancora più pesante affrontare il 4 di luglio?
Sembra che l’intero mondo odii gli Stati Uniti, ora più che mai. Cerco di non dare troppa attenzione a Trump. Cerco di essere una brava persona e di avere un impatto positivo su chi mi circonda. Non saprei che altro fare.

Il senso di sconfitta sociale e rivalsa attraverso la conoscenza nei vostri testi è sempre presente. In “We Got Defeated” sembra che questo elemento sia ancora ben presente nel vostro immaginario. C’è un qualche intento educativo nei vostri testi? Quanto pensate che questo messaggio sia arrivato al vostro pubblico?
I Descendents hanno 4 compositori. Tutti e 4 componiamo musica e testi di norma su cose molto personali. Non abbiamo un vero ordine prestabilito per quanto riguarda i testi se non la catarsi che raggiungiamo quando li scriviamo.

Ricollegandoci alla prima domanda, qualche nuovo nome interessante che vi sentite di consigliarci?
Qualche nome? Mi piacciono i PEARS e gli A Willhelm Scream. Abbiamo appena mixato il nuovo album dei Propagandhi allo studio Blasting Room (studio di registrazione del batterista della band Bill Stevenson, ndr) – pazzesco.

Avete qualche aneddoto curioso riguardante le vostre precedenti visite nel nostro Paese?
Una volta stavamo suonando in uno squat a Milano e sono arrivati gli sbirri a sequestrarci tutta la nostra strumentazione fino al giorno seguente. Non ci era mai capitato prima (eccetto quando mio padre mi portò via la batteria perché non prendevo buoni voti a scuola).

Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro show e da quello di quei matti dei Me First And The Gimme Gimmes?
Berremo 10 milioni di caffè e suoneremo circa 30 canzoni. Sarà divertente suonare con i Gimmies. Spike (Slawson, ndr) è un cantante incredibile.

Descendents

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