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Æra – Of Forsworn Vows

2017 - Aeternitas Tenebrarum Musicae Fundamentum
pagan black metal

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Tracklist

  1. An Affirmation of Forsworn Vows
  2. Litany of Iron I- Ancient Graves of the Fallen - II- Rekindled Fires
  3. Die Wulvsära (Am Ende der Zeit)

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Per gli amanti del Pagan Black Metal sicuramente questo potrà essere un EP interessante. Gli Æra sono una nuovissima realtà musicale che, proprio nel Maggio del 2017, ha dato alla luce il suo primo lavoro: l’extended play “Of Forsworn Vows”.

Nati dalle menti creative di Tzel, voce e testi, e di Ulf Kveldulfsson, polistrumentista e compositore, gli Æra iniziano il loro cammino seguendo le orme di antichi mostri sacri come Bathory, Moonsorrow e Nocturnal Mortum. Certo, infilarsi gli stivali pesanti di gruppi di tale caratura non è cosa semplice. Già dal fronte di copertina, chi mastica un po’ di black metal, potrà riconoscere lo stile artistico tipico del black metal: foreste di conifere a perdita d’occhio, monti all’orizzonte e una pallida luce solare che filtra nell’aria nebbiosa e gelida.

Gli Æra non fanno tanti preamboli, sparano subito An Affirmation of Forsworn Vows: blast beat pesante, chitarre a martello con riff decisi e taglienti, anche se con poche variazioni. Tzel sfodera un classico scream acuto e di buon livello. Dopo il primo brano, la sensazione è che gli ingredienti ci siano tutti per un buon EP, anche l’originalità non sembra spiccare particolarmente. In Litany of Iron I- Ancient Graves of the Fallen – II- Rekindled Fires il sound sembra cambiare: all’inizio e alla fine del brano un muro doom si alza alto e imponente, mentre, nella parte centrale, torna il classico black metal.

L’esecuzione è sicuramente valida e precisa, anche se sia nel doom che nel black i toni restano sempre uguali, i riff non cambiano e il sound diventa un po’ trito e ripetitivo. Anche in Die Wulvsära (Am Ende der Zeit) il copione non cambia: buona proprietà di alternanza tra i due generi, le parti ritmiche eseguite con precisione chirurgica, ma chitarra, basso e tastiere, disegnano sicuramente un paesaggio nero, ma piatto, senza sfumature degne di nota. La voce scream di Tzel non aiuta a dare originalità al tutto: ottimo scream, anche se risulta un po’ scolastico, senza una vera e propria caratterizzazione personale.

Nel complesso, il lavoro degli Æra rimane un po’ difficile da digerire per via del sound convenzionale che propone. Se il progetto andasse avanti, c’è da augurarsi che, essendo questo solo un EP, Kveldulfsson possa sviluppare uno stile più caratteristico, più personale da attribuire al marchio Æra.

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