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Withered Bones – In Search Of Self-Evidence

2017 - Blood & Ink Records
hardcore

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Tracklist

  1. Suffer
  2. A Vice’s Grip
  3. Unmatched
  4. Evansville
  5. Hole In The Guardrail
  6. Indoctrinated
  7. Meaningless Influence
  8. A Hope Worth Losing
  9. Expect to Disconnect
  10. Poison
  11. Rotten Thoughts
  12. In Search of Self-Evidence

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Il 2017 ha lasciato dietro di sé una lunga striscia di album ben riusciti, su tutti i generi musicali. Si sentiva la mancanza di un’annata così prolifica anche in territorio prettamente underground, e ancora di più in quegli anfratti di hardcore e metalcore ormai illuminati da grandi (e ricorrenti, per fortuna) nomi.

La strada da percorrere è ancora lunga per i Withered Bones, che però stanno dimostrando di avere tutte le carte in regola per entrare di prepotenza nella élite di quel melodic hardcore che tanta gloria sta portando soprattutto negli USA, grazie a etichette discografiche volenterose e festival multi-genere che incorporano nei loro bill anche band più “pesanti” per spingere sull’acceleratore di un pubblico giovane e interessato.

“In Search Of Self-Evidence” è la seconda fatica discografica dei cinque dell’Arizona, uscita a distanza di due anni dal già allora promettentissimo nove tracce “For The Ones I Love”; entrambi i lavori rientrano nella discografia prodotta dalla Blood and Ink Records, etichetta di Richmond che negli ultimi anni ha portato parecchie frecce al suo arco (Problem of Pain, Dweel e Slow Bullet fra gli altri). Il nuovo album, uscito lo scorso dicembre, racchiude dodici canzoni che nulla aggiungono a un genere già ricco di materiale, quanto piuttosto cementificano le basi di una “nuova scuola” che strizza l’occhio all’emo e alle ripartenze in stile Vices e (vecchi) Hundredth a discapito di breakdown e barocchismi alla Counterparts.

Mentre “For The Ones I Love” sperimentava, andando anche talvolta a rivangare il passato con parti in spoken word à la Being As An Ocean, “In Search Of Self-Evidence” non si mette paletti stilistici e punta tutto sulla concretezza. Suffer è il classico intro tutto lacrime e Polaroid dimenticate in un cassetto, l’inizio giusto per un album che, come il finale stesso della traccia, carica l’ascoltatore a pallettoni di stage diving e singalong. Il cantato in clean viene inserito in modo furbo e con il solo fine di rendere più completa la traccia in quanto tale (A Vice’s Grip e Hole In The Guardrail), mentre sulla bomba Evansville si ritrovano tutti punti cardine del genere, compreso un finale apertissimo e senza ritorno.

Il sound di band come Castaway, Lifelink e Conveyer viene abbracciato anche in Rotten Thoughts ma soprattutto su Expect To Disconnect, forse uno dei brani più rappresentativi dell’intero album in quanto a completezza e concretezza. A chiudere il tutto in bellezza e senza snaturare mezz’ora di ottimo melodic hardcore ci pensa la title track dell’album, degna conclusione di una opera seconda quanto mai riuscita.

Va detto che “In Search Of Self-Evidence” non rappresenterà il nuovo crack dell’hardcore statunitense, ma tuttavia aiuterà a portare al sicuro per l’ennesima volta un genere che sembrava naufragato in malo modo sotto i colpi delle mode e della necessità (o volontà) di voler far cassa con un genere di nicchia.

I Withered Bones, dal canto loro, si confermano come una delle band più interessanti del panorama a stelle e strisce, capaci di far squadra con una schiera di gruppi in attività formati da musicisti under trenta pieni di capacità e voglia di produrre ottima musica e portarla in giro in locali e fest sparsi per il Paese. 

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