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Drive Me Dead – Who’s The Monster

2018 - Autoproduzione
punk rock / garage

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Tracklist

  1. Freak
  2. Between life and (un)death
  3. Bleeding zombies
  4. 25th of december
  5. Lemmy's ghost
  6. Your worst nightmare
  7. Zombies don't run
  8. A monster/the monster
  9. Dear dead
  10. Summer of 69

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Monster rockers e appassionati di chitarre alla Turbonegro siete avvisati. Il 3 febbraio è il momento di una band italiana che si autoproduce e che fa muovere le vostre teste e il vostro animo a colpi di sano rock’n’roll e sprazzi di hard rock. Sono i Drive Me Dead, quartetto romagnolo che manda in scena il loro primo album, dal titolo eloquente e diretto: “Who’s The Monster”.

Riff taglienti e atteggiamento giusto, dietro alla pantomima di un quotidiano da colpire a suon di una miscela che funziona sin dalla copertina, realizzata da Sergio Gerasi, già disegnatore dell’infinito Dylan Dog. Autoproduzione si, dunque, ma anche cura dei particolari (video della band di Erika Errante da vedere e rivedere) e della melodia cantata in inglese, in un incrocio che funziona portandosi dietro crudezza e istinto da rockers alla ribalta.

Da Freak in poi, introduttiva e alquanto programmatica canzone, si assiste alla coltivazione del germe rock and roll con tempi di batteria secchi e poca rilassatezza, come in un antidoto per contrastare un emorragia di zombies che brulicano sulle nostre strade. E proprio in Bleeding zombies, si compie l’unione tra lo spirito critico dei Drive Me Dead e la loro musica, spinta oltre i soliti tre accordi e portata lungo momenti che a tratti ricordano i veneti Rookie (sentite 25th December e i suoi contro cori interini dietro le praterie elettriche).

La tentazione del suono alla David Ghrol può aaparire forte, e pazienza se la pronuncia anglofona non è la migliore del lotto, i Drive Me Dead manifestano in “Who’s The Monster” la loro inclinazione pura, con il ricordo dell’indimenticato leader dei Motörhead che viene fuori in Lemmy’s Ghost, pezzo dalla venatura hc che alza la velocità  e la sporcizia del sound per lasciarsi scivolare piacevolmente con accanto un amico buskers, nel frattempo prestato all’animo da rockers.

Dopo l’omonimo EP di debutto, i Drive Me Dead pulsano come una novità che è pronta a manifestarsi e farsi apprezzare dal vivo, dove potranno portare anche le note di Your worst nightamre, in incroci elettrici sempre più adrenalici e selezionati passaggi di Gluecifer, misti perà ai giubbini chiodati di headbangers pronti al lancio dal palco. La parodia dei mostri spiegata alla realtà, in “Who’s The Monster”, si mostra quindi volenterosa e naturale, facendoci perdere spesso la direzione tra la realitas e un horror–b movie con Lucio Fulci che si fa grosse risate ascoltando Summer of 69 (una cover, peraltro di Bryan Adams). E se mentre ti stai perdendo ascolti i Drive Me Dead e le loro sfuriate dal gusto punk rock, allora sei sulla rotta giusta.

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