1. Lampedusa
2. Ardea
3. Zero gradi
4. Confine
5. Magnete
6. L'aratro
7. Lorenzo
8. Polyphemus
9. La prospettiva di chi perde
10. 1992
Dalla periferia romana un meraviglioso e potente fulmine a ciel sereno, ossia i Fish Taco ed il loro primo LP “Il suono dei campi”.
Stoner rock frontale e senza fronzoli, con due chitarre a mulinare riff e la sezione ritmica a pompare groove e palle nelle dieci vene di questo gran disco. Un sound schietto e diretto, perfetto per accompagnare un’impellente esigenza comunicativa, con tematiche trattate con semplicità, evitando intellettualismi e puntando unicamente al bersaglio grosso. Attitudine comunicativa ribadita dall’alternanza cantato – urlato, del tipo che quando c’è da farsi capire non si gira attorno al problema o alla questione, ma si urla a squarciagola in faccia alla controparte, che sia singolo individuo o pubblico o nessuno, poco importa.
Dieci tracce che spaccano in toto, con però menzione particolare per Zero gradi, pezzo bomba con un’inizio in stile Downset, l’ipnotico noise di Magnete e l’esplosiva La prospettiva di chi perde, quest’ultima beneficiaria dell’eccellente introduzione in stile Karma offerta da Polyphemus.
Un gran disco, davvero, per una band da seguire con tanta tanta attenzione e con volume rigorosamente a palla.