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Justin Timberlake – Man Of The Woods

2018 - RCA
pop / r&b

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Tracklist

1. Filthy
2. Midnight Summer Jam
3. Sauce
4. Man Of The Woods
5. Higher, Higher
6. Wave
7. Supplies
8. Morning Light (feat. Alicia Keys)
9. Say Something (feat. Chris Stapleton)
10. Hers (Interlude)
11. Flannel
12. Montana
13. Breeze Off the Pond
14. Livin' Off the Land
15. The Hard Stuff
16. Young Man


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Informazioni di base

Questo album rappresenta la quinta fatica solista di Justin Timberlake. Rappresenta il ritorno in studio dopo le fatiche in giro per il mondo e la collaborazione per un format come la colonna sonora del film animato “Trolls”. Rappresenta anche un modo per riallacciare il discorso. Timberlake aveva approntato un periodo di riposo dopo le giravolte in tour per l’album “20/20 Experience”. A quanto pare non è stato sufficiente ma, tant’è. “Man Of The Woods” è il risultato della collaborazione di Justin Timberlake con amici di vecchia data come i The Neptunes e Timbaland. Oltre a questi compaiono il “figlioccio” di quest’ultimo, Danja, che in passato ha lavorato con Madonna e con i Duran Duran (oltre che con lo stesso Timberlake), e Max Martin, balzato fuori da collaborazioni con Katy Perry e Taylor Swift. Insieme a questi è riuscito a tirare fuori qualcosa come 16 brani inediti che sono la colonna dorsale di un lavoro abbastanza compatto.

Obiettivi

Man Of The Woods” è il tributo di Timberlake alle sue origini. Un tributo che deve obbligatoriamente tenere conto del passato musicale del ballerino di Memphis. Puntando sulle influenze, Justin Timberlake ha organizzato una serie di brani che riproducono il classico utilizzo del beat dell’elettronica con l’inserimento di richiami più country e funk. Il primo come semplice contorno, il secondo come tappa obbligata per unire generi piuttosto distanti l’uno dall’altro. Una combinazione che permette di portare a termine questo lavoro e di proporre qualcosa piacevole e avvicinabile da tutti. La buona e inusuale proposta funk di Higher Higher regala un qualche picco emozionale e una ritmica soul decente. A bilanciare ci sono anche episodi più “puri” in questo senso come il brano Midnight Summer Jam. Sono un paio di episodi interessanti che danno buona prova della “furbizia” con la quale è stato messo in piedi tutto il lavoro.

Metodi

Tra Justin Timberlake e molti artisti apprezzati dell’R&B c’è una certa distanza. L’ambiente è composto in buona parte da ottimi interpreti con voci adatte ad album dai toni piuttosto ariosi. I più ritmati si confondono troppo con l’hip-hop. I sistemi utilizzati da Timberlake sono quelli del classico paraculo. In questo lavoro ci sono tanto i caratteri dell’R&B quanto quelli dell’hip-hop. Se Timberlake può riuscire a prendere a piene mani da tutti e due i bacini allora questo è il modo migliore e più sicuro per farlo. Ovviamente saprà dove fermarsi. Questo mondo è rapace e il rischio di essere risucchiato tra le pareti del colon-retto della musica è elevato. Scegliendo un mood quasi bucolico, che nel disco non è nemmeno scarabocchiato, rilancia un prodotto in maniera più fresca rispetto a tutto quello che è stato fatto in passato. “Man Of The Woods” è un album strategico che non regala sensazioni particolari.

Conclusioni

Se qualcuno ha un appunto da muovere alla carriera di Justin Timberlake io sono pronto a leggere. Qui non vale il discorso del “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Il ballerino di Memphis è un prodotto raro in un mondo che ha perso valore. Dimenticate tutte le proposte giovani e le novità legate a qualche grosso brand discografico che spinge a cannone musica di merda. Timberlake è il nome di un brand che si autopromuove con molta attenzione. Un altro artista, uno scarso, avrebbe fatto un disco ogni 6 mesi. Un artista con un bel visetto, con una bella vocetta e con movenze gradevoli si sarebbe brandizzato anche i nei a questo punto. Lui no. Justin Timberlake ha scelto accuratamente quale porzione di sé vendere, a quale prezzo e soprattutto quando. Se avesse meno di 30 anni sarebbe uno di quelli inclusi nella “top 10 genius under 30 in 2018”. Purtroppo le parole di uno che ascolta musica non cambiano una virgola relativamente a quanto la genialità possa essere in breve confusa con l’opportunismo. “Man Of The Woods” è il disco brutto di uno che esce dappertutto a gennaio con brani inediti e video per portare i singoli nell’intervallo del Superbowl. Non ci sono altri motivi per pubblicare musica di questo livello. I due prodotti si muovono a braccetto: tanti sono andati al Superbowl perché sapevano che avrebbero visto anche Timberlake nell’intervallo, tanti altri hanno comprato “Man Of The Woods” perché hanno ascoltato Timberlake nell’intervallo del Superbowl. Pura e semplice attitudine imprenditoriale. Applausi, bis, applausi, sipario.

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