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[Première]: DEVOCKA – Meccanismi e desideri semplici

Devocka

“Qualcosa sulla vita” diceva quel tale, anno di grazia 1997, a fondare una genie, arrivata sino ad oggi, di fini dicitori. Fini non tanto in verità, ma duri, costolari. Gente facile alle parole in eruzione dallo sterno, chitarre basso batteria in catarsi, una modalità nuova in Italia fra post-rock, post-hardcore ma soprattutto post-cantautorato, con quella capacità straordinaria di trovare un altro tipo di lirismo, antipoetico eppure impattante.

A questo modo – che è anche soprattutto un mood – appartengono i Devocka sin dal primo disco del 2006 per arrivare a questa quarta uscita, titolo “Meccanismi e desideri semplici”. Ultimo parto dopo un periodo di stasi e una lunga gestazione, sei anni in tutto dal precedente “La Morte del Sole” (2012), con tanto di cambio di line-up e ingresso al basso di Alessandro Graziadei.

Un disco, come gli altri, che arriva all’essenza delle cose, ci fa i conti e gli stati d’animo non sono mai belli. Si spurgano le paure e le ferite, si cerca una sopravvivenza e ci si ritrova, nonostante tutto, a vivere. Grazie ad uno sciamanesimo di pelli e amplificatori. Ad una ritualità che si ripete e rinnova nella sua necessità basilare. Resilienza la chiamano oggi. La capacità di assorbire un urto senza rompersi. Invece bisognerebbe chiamarla per quella che è: resistenza. La forza di reagire ad un urto con un altro urto, opporsi ad un diffuso conformismo da sentimenti tenui, dare tutto per ricevere tutto in cambio. “Vita, a noi due!”, diceva quell’altro tale. Ed è proprio così in queste undici canzoni fra rock, post-punk e deviazioni che scontornano le tracce.

Meccanismi e desideri semplici” esce il 30 marzo su Dimora Records: ve lo presentiamo di seguito in anteprima assoluta.

Per la copertina – raccontano i Devockaabbiamo scelto un’opera fotografica di Fabio Selvatici (www.fabioselvatici.it) intitolata ‘Brace‘. All’interno del disco c’è invece ‘Treason‘ dello stesso autore. Le due immagini ci hanno ispirato suggestioni di pulsioni interiori e di travagli della mente, in relazione all’ambiente che li opprime e alle relazioni interpersonali”.

Crediti
Prodotto, registrato, mixato presso il Prefabbricato Denuclearizzato di Occhiobello (RO) da Fed Nance
Mastering e riprese di batteria di Manuele Fusaroli presso il Natural Head Quarter di Ferrara

Igor Tosi: voce, synth, testi
Matteo Guandalini: chitarre, synth, drum machine
Alessandro Graziadei: bassi
Ivan Mantovani: batterie, cori
Stefano Selvatici: chitarre e synth live.

Link

https://www.facebook.com/devockaband/
http://www.devocka.com

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