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MezzoSangue – Tree – Roots & Crown

2018 - The Wolf / Artist First
rap

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Tracklist

Roots

1. Io sono MezzoSangue
2. La mia famiglia
3. System Error
4. Ologramma
5. Umanista
6. Backdoor
7. Mi accompagni
8. God Bless Ignorance
9. Verità pt. II

Crown

1. Crown
2. Fuck Them Fuck Rap
3. Tree
4. Winter
5. Ned Kelly
6. Wonderland
7. Io e te
8. Upside Down (feat. Rancore)
9. Destro sinistro montante


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Diciotto tracce, nove per “Roots” ed altrettante per “Crown”, il primo 50 % a base di cassa e rullante, il secondo con una vera e propria band a graffiare rime ed assonanze di Mezzosangue.

Tree è un album difficile ed impegnativo e questo sia per l’hype, progressivamente cresciuto ed appesantito da ritardi più scarne info, sia in quanto tale. Il rapper romano ha infatti il coraggio e la sfacciataggine di piazzarsi in mezzo a due correnti sonore che seppur antitetiche – digitale e standard la prima aka “Roots”, analogica e più sperimentale la seconda ossia “Crown”, hanno in comune il non colpire duro, non c’è cioè un beat o una strumentale che picchia davvero in profondità né tantomeno che sia facilmente e/o rapidamente assimilabile.

Questo mancato ko, a mon avis voluto, riesce a dare una eterogeneità sonora sufficiente e non fine a se stessa, bensì finalizzata esclusivamente al cambio di sceneggiatura, al centro della quale c’è sempre e solo Mezzosangue, a volte rabbioso e livoroso, altre più introverso e riflessivo.

Non è quindi un caso che i feat siano ridotti ad un unico lumicino, alias il sempre eccellente Rancore nella gotica ed oscura Upside Down. Mancano i grandi nomi o meglio continuano a mancare vedi l’autarchico “Soul Of A Supertramp”, ma non la voglia di sperimentare – sentire l’ipnotico drum ‘n’ bass di God Bless Ignorance – e di mettersi completamente in gioco con “Crown”, lato B dalle strumentali coinvolgenti ed eleganti, con pianoforte, archi e fiati ad assecondare alla grande il flow di Mezzo.

Tree è un gran bel disco e che cresce progressivamente, ascolto dopo ascolto, buono sponda “Roots” – sentire in particolare Ologramma, Umanista e Verità Pt. II – , assai meglio però sul versante “Crown”, per il quale è più semplice e rapido segnalare l’unico momento così così ovvero sia Ned Kelly, singolone grasso e ritmato ma davvero troppo Salmo oriented. Le restanti otto tracce invece girano assolutamente da paura, senza se e senza ma, dal crossover rabbioso di Fuck Them Fuck Rap alla orchestrale e meravigliosamente malinconica Destro sinistro montante.

In conclusione, se il precedente “Soul Of A Supertramp” è stato il primo vero e nitido indizio in merito al talento di Mezzosangue, questo doppio “Tree” spazza via ogni ultimo e marginale dubbio. Gran disco per un talento autentico, cristallino e con ancora margini di crescita.

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