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Yakamoto Kotzuga – Slowly Fading

2018 - La Tempesta International
elettronica

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Tracklist

1. This Will Always Be The Best
2. Existential Angst
3. She Said
4. Until We Fade
5. Shouldn’t Be Here
6. Suffer & Hold
7. Inner God
8. New Singularity
9. Emotional Complexity
10. Impermanence
11. Remember Nothing You Don’t Have To


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Il veneziano Yakamoto Kotzuga continua a far parlare di sé, fresco delle prime esperienze e di collaborazioni prestigiose con Ghemon e Mecna, dei primi successi e della voglia di riconfermarsi: la giovane età e l’intraprendenza trovano massima espressione nell’ennesimo ottimo lavoro edito per Tempesta International, “Slowly Fading“, che spiazza l’ascoltatore con superbassi, kick e hi-hat tipici della trap, ridimensionati in un immaginario ben distante ed ampio tanto da offrire terreno su cui sperimentare.

Uscito lo scorso 23 Marzo, nasce dalla collaborazione con Furio Ganz ed è diviso in due parti,”Fading” e “Faded“: “Slowly Fading” appare come un album diverso ma al contempo coerente con i precedenti lavori. Un aspetto da non sottovalutare è la necessità di rinnovarsi, di stare sempre un passo davanti, perché risulta sempre più arduo stare sempre sul pezzo. Questo non è un problema per chi ha già avuto la possibilità di potersi confrontare, capire il meccanismo e mettersi nuovamente alla prova, sfruttare l’occasione per mettere in pratica quanto imparato.

I rimandi a sonorità distanti tra loro sono tanti e alternano accenni di trap, ambient, dub, witch house. Emergono sin dalla pubblicazione di Until We Fade, il primo singolo estratto da “Fading“, seguito da Inner God, che conferma quanto detto. Qui l’influenza è tanto evidente quanto l’intenzione di dimostrare ancora una volta chi è che comanda. La suddivisione in due momenti permette un ascolto più accurato tale da cogliere le piccolezze che formano il complesso in ogni suo aspetto, ben caratterizzato da voci, suoni di synth, in una composizione minimale ma che riempie eccome grazie al suo gusto per le frequenze, la dinamica, i break down.

Shouldn’t Be Here, Existential Angst, Remember Nothing You Don’t Have To sono solo tre esempi che rientrano a pieno nell’analisi, a dimostrazione che Yakamoto Kotzuga ha un ottimo rapporto con l’errore, tanto da sapersi prendere i propri rischi senza mai caderci. “Slowly Faded” dimostra una certa sicurezza e una spiccata propensione a vivere in questo mondo dove a primeggiare è chi ha il tempo dalla sua e Kotzuga non ha paura di dimostrarlo.

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