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Coilguns – Millennials

2018 - Hummus Records
post-hc

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Tracklist

  1. Anchorite
  2. Deletionism
  3. Millennials
  4. Spectrogram
  5. Music Circus Clown Care
  6. Ménière's
  7. Wind Machines For Company
  8. Self Employment Scheme
  9. Blackboxing
  10. The Screening

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Ascoltando il nuovo disco dei Coilguns mi vengono in mente quei gruppi post-hc che verso fine anni 90 inizio anni 2000 hanno sfornato delle vere e proprie perle che hanno fatto scuola e che hanno ridisegnato le coordinate di un genere che sembrava aver detto tutto fino ad allora. Sto parlando di nomi quali Dillinger Escape Plan, Converge, Botch e Breach. Le affinità con queste band, nonché con quelle di qualsiasi nome del meraviglioso catalogo Hydra Head, sono davvero lampanti: l’approccio ed il modo di destrutturare la materia hardcore, senza tra l’altro contaminazioni black-metal, peculiarità che ultimamente sembrerebbe andare per la maggiore, è lo stesso o comunque è molto affine alle band sopracitate ed attualmente è difficilissimo sentirlo fare così bene e con questo tipo di attitudine.

Già nel 2013 con l’uscita dell’ottimo “Commuters” credo che il gruppo svizzero abbia fatto godere i nostalgici di un certo tipo di sonorità e quindi anche il sottoscritto. Nel nuovo “Millennials” si sentono maggiormente echi e l’influsso dei The Ocean, band madre con la quale tra l’altro condividono un paio di componenti.  Rispetto al primo disco ed ai numerosi split ed Ep rilasciati prima di questo nuovo lavoro, dove la formula base era creare e cercare di plasmare un certo caos in maniera più o meno organizzata, in “Millennials” si percorrono strade differenti privilegiando tempi un po’ meno esasperati e schizofrenici a favore di fraseggi più “distesi” e suoni maggiormente definiti, come se i nostri avessero voluto fare un po’ di pulizia dal punto di vista sonoro e rendere se possibile più lineare e snella la struttura dei brani, che risultano meno articolati rispetto al recente passato sacrificando un po’ la componente math.

Nelle iniziali e quasi tribali Anchorite e Deletionism, sembra che i Coilguns siano andati a scuola direttamente dai Neurosis; sì, sempre loro, volenti o nolenti, sono tuttora un riferimento, dettando probabilmente più di chiunque altro negli ultimi vent’anni le linee guida per un nuovo modo di concepire un certo stile musicale, che sia post-hc o post-metal. Le stesse sensazioni si avvertono nel finale della title track o nella successiva dark-drone-ambient Spectogram, in cui l’ombra “neurotica” è decisamente evidente.

Music Circus Clown Care, Wind Machines For Company e Blackboxing sono invece brani più vicini al mood del precedente disco e totalmente devoti alle sonorità math-core tipiche di Dillinger Escape Plan, Botch e Converge, con quest’ultima influenza che risulta palese anche in Ménières, mentre The Screening sembra quasi una traccia uscita da “Kollapse“, meraviglioso capolavoro dei Breach.

Credo in definitiva che con “Millennials” i Coilguns siano riusciti a tirare una summa di tutte le loro influenze in maniera magistrale. Per questo motivo quindi non potranno essere considerati una band rivoluzionaria od originale, dato che questo disco nel 2018 potrebbe addirittura quasi sembrare anacronistico o quanto meno fuori tempo massimo, ma se il risultato qualitativo finale è questo, è comunque un gran bel sentire ed un “peccato” che si può facilmente perdonare.

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