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Hot Snakes – Jericho Sirens

2018 - Sub Pop
punk rock

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Tracklist

1. I Need A Doctor
2. Candid Cameras
3. Why Don't Sink In?
4. Six Wave Hold-Down
5. Jericho Sirens
6. Death Camp Fantasy
7. Having Another?
8. Death Doula
9. Psychoactive
10. Death Of A Sportsman


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Ci siamo, sono tornati. È tornato il suono di San Diego, è tornata la voce che tutti noi avremmo voluto avere nel disco punk che rimane lì nel cassetto da vent’anni e epr il quale non abbiamo mai trovato le persone giuste. Sono tornati i tempi in cui potevi dire “io ascolto gli Hot Snakes” e ne andavi geloso, più che fiero. Sono tornati gli Hot Snakes con un disco nuovo, il quarto della loro carriera ed il primo su Sub Pop dopo un’esistenza per Swami.

Sebbene arrivi quattordici anni dopo l’ultimo “Audit In Progress”, “Jericho Sirens” ci aiuta ancora, come se fosse stato scritto quando ce ne era veramente bisogno, a capire le odierne accezioni di termini come “noise,”, “post” e “math”, termini che non tutti utilizzano corettamente. Dal periodo Swami ci rimangono i Rocket From The Crypt, l’album fondamentale dei Bronx e la rivoluzione guidata da “Yank Crime” dei Drive Like Jehu ed ora, con l’avventura Sub Pop, possiamo finalemente inserire gli Hot Snakes nella risma dei gruppi che abbiano inciso la nostra contemporaneità con la loro cultura e il loro suono.

Six Wave Hold-Down non avrebbe potuto che far parte di un disco del 2018 targato Hot Snakes, per esempio. Appare una canzone rock’n’roll fatta ma finita e poi si addentra, all’improvviso, in meandri sperimentali dai quali non si può uscire se non con un ritornello anch’esso fortemente rock’n’roll: tre parole, bastano tre parole per riportarci coi piedi per terra. Sembrano delle rockstar, in questo disco. Che “Jericho Sirens sia più strizzato e veloce rispetto ai lavori precedenti, lo si intuisce però sin dall’inizio, con I Need A Doctor, scelta non a caso come primo brano del disco, infatti, si ha un prezioso sunto di ciò che sarà lo sviluppo del lavoro.

Le stesse congetture si possono ritrovare nella maestosa Death Camp Fantasy e soprattutto in Death Doula, mentre la omonima Jericho Sirens ci arriva come una ballata, introspettiva e scaglionata. Innovativi, in questo nuovo decennio.

Jericho Sirens” trasuda studio, fatica e cultura e a distanza di decenni riesce a far sì che gli Hot Snakes ritornino in mezzo a noi, sulla terra, con quella loro irresistibile e solita ingordigia capace di lasciarci sbalorditi. Ancora una volta, come quando ascoltammo per la prima volta Paid In Cigarettes o Automatic Midnight. Come le prime volte. Train in vain.

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