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Maria Antonietta – Deluderti

2018 - La Tempesta
indie pop

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Tracklist

1. Deluderti
2. Cara ombra
3. Vergine
4. Pesci
5. Stomaco
6. Oceani
7. Cara
8. Abitudini
9. E invece niente


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Avevamo lasciato Maria Antonietta, al secolo Letizia Cesarini, con una forte attitudine punk, una spiccata sensibilità, una delicatezza d’animo innata e la voglia di esorcizzare le proprie debolezze attraverso ogni sua canzone. La ritroviamo ora – dopo una pausa di quattro anni – maturata e con le idee ancora più chiare, al termine di un’attesa aliena ai tempi forsennati della discografia attuale, dopo un lungo periodo di silenzio fatto tanto di ricreative astensioni quanto di duro lavoro e che ora ha, nelle nove tracce di “Deluderti“, il suo sbocco finale.

C’è da dire subito che i quattro anni trascorsi sono stati impiegati più che bene, soprattutto nell’ottica di far fermentare tutti quei caratteri da sempre propri della cantautrice pesarese e che ora, affinati e perfezionati con serenità, fanno di “Deluderti” un prezioso punto d’arrivo. Abbandonate le schegge punk degli esordi, ora la Cesarini ha il suo unico credo in un indie-pop elegante e delicato, che non taglia i ponti col passato ma che, anzi, ne è una prosecuzione già tacitamento indicata dai lavori precedenti. In questo senso, l’influenza più grande è stata quella di Colombre, cantautore e suo compagno di vita qui nelle vesti di produttore e musicista, che con la sua impronta ha amplificato notevolmente la policromia generale dell’album.

Al di là comunque dell’egregio lavoro svolto del cantautore marchigiano, il vero passo in avanti è stato ovviamente fatto da Maria Antonietta. Come dicevamo, il silenzio è servito a crescere, ad evolvere le schegge degli esordi – sì preziose, ma comunque scarne – verso soluzioni decisamente più melodiche e sviluppate, che mettono finalmente in luce un talento compositivo prima solo intravisto. La più scura Pesci e Vergine, ad esempio, a loro modo sono due pezzi enormi nella discografia della Cesarini, per struttura, prestazione vocale e, più in generale, spessore e robustezza delle composizioni, fra ritornelli accattivanti per nulla banali e strutture varie e complesse. Il resto del disco è una prova evidente di solidità: Cara ombra è la traccia più evidente di quanto l’apporto di Colombre abbia saputo arricchire la ricetta in ballo, la title-track e Abitudini sono deliziose prove di un indie-pop da manuale senza che risultino stucchevoli, mentre più in là (Cara, Stomaco) si rivela proficua persino la pesca audace dal pop italiano dei grandi nomi femminili degli anni ’70.

Enorme è stata anche la crescita dei testi, da sempre elemento cardine dei lavori dei Maria Antonietta, per i quali più di qualcuno nei dischi precedenti aveva riscontrato il rischio, in realtà neanche troppo marcato, di sfociare nell’autoreferenzialità. Ecco: “Deluderti” presenta ancora gli stessi crismi dei predecessori, il solito rimbalzo universale-particolare, talvolta rasserenato e talvolta schiumante di rabbia, ma stavolta tutto è più filtrato, equilibrato, ben messo a fuoco e soprattutto infiammato dalla rinnovata passione della Cesarini per la poesia, così che anche episodi più ruvidi come Vergine diventano interessanti esempi di una scrittura inedita e consapevole.

Al netto di tutto ciò, la piacevole sensazione finale è quella di trovarsi di fronte a un disco apparentemente leggero del suo indie-pop, ma che in realtà mostra spalle larghe, delle fondamenta solidissime e un insieme di soluzioni per nulla banali; come Maria Antonietta, del resto, che sembra ragazza fragile e sensibile e che invece nasconde dentro sé una personalità fortissima, che vale la pena scoprire.

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