The Voidz – Virtue

Anticipato dal singolo Leave It In My Dreams il 30 marzo 2018, sotto etichetta Cult Records, esce “Virtue” il secondo album ufficiale dei The Voidz, formazione capitanata da Julian Casablancas (riconoscibile voce dei The Strokes).

Presentare un lavoro del genere non è cosa facile, tanto è che lo stesso Julian lo ha definito “a futuristic prison jazz”, e a noi tocca prenderlo per vero (qualsiasi cosa significhi). Certo è che nessuno possiede la ricetta giusta per fare un buon album, tantomeno esiste un vademecum dell’imprevisto, ma tutti sono in grado di riconoscere quando le cose funzionano.

Nel caso dei The Voidz le quantità sembrano quelle giuste, anzi perfette. Julian ha finalmente deciso di sconfiggere gli spettri del passato (o anche passatismo) per adottare una linea di ricerca e di sperimentazione mai banale, lasciando intatto il suo marchio di fabbrica. I riff restano riconoscibilissimi così come le armonizzazioni, e le linee vocali sono asciutte e nette, compresse dall’immancabile saturazione. Nell’avanscoperta di “Virtue” troviamo loop, arpeggiatori e campionature estenuanti su cui la sua voce graffiante incide tracciati potenti e sorprendenti come in ALieNNatioN. Non pensiamo solo a Beck o ai Daft Punk. Le chitarre ci sono, distorte e sottili. Brani come QYURRYUS o anche Pyramid Of Bones ne sono testimonianza più che degna.

“Virtue” vive sospeso nel tempo: è una sorta di almanacco ritrovato nella Delorean da Biff Tannen con i risultati dei prossimi 50 anni delle partite di football; un riff riscoperto dopo anni; o anche un post pieno di hashtag (qualsiasi cosa significhi).