Gli Sterpaglie suonano crust. È un dato di fatto. Vengono da Perugia e suonano un crust molto ricercato e introspettivo, capace di prendere le distanze da ciò che di crust, sino ad ora, si sia suonato in Italia. Sto parlando dei mostri sacri, Kontatto e Drunkards su tutti, che da più di un decennio sono dei veri e propri punti di riferimento del D-beat nostrano e mondiale.
Gli Sterpaglie, se proprio vogliamo trovare un canone italico da porvi a confronto, somigliano molto di più agli ormai sciolti baresi Nagasaki Nightmare, più vicini, come modo di intendere questo affascinante genere, alla Galizia e all’Inghilterra dei Fall of Efrafa che alla Scandinavia dei Wolfbrigade. “Pellicano del deserto“ è il loro primo lavoro nonostante siano in giro da un paio d’anni, e forse, a conti fatti, ne è valsa la pena aspettare tutto questo tempo, per poterli ascoltare su disco.
Suoni tirati, melodie molto orecchiabili e soprattutto un’intesa con l’ascoltatore che nasce sin dalle prime note di queste tre canzoni lunghe e ossequiose. Le distruttive liriche in italiano e un cantato manesco e viscerale ne fanno un EP davvero interessante, nel quale spiccano sicuramente la desolante descrizione di una natura ostile e la candenzata agonia di Strada-Valle ( mi ricordano i veneti Crema di Porfido per quanto riguarda la metallosità ) e le parti melodiche e strumentali che rinfrescano qua e là ogni passaggio del disco, estrapolate e rivisitate da ciò che di meglio ci hanno dato i Fall Of Efrafa durante la loro carriera.
Non è per niente un lavoro facile scrivere un album così decadente e ricco di risentimento senza sfociare nella banalità musicale o contenutistica ed ammetto che gli Sterpaglie, con questo microcosmo fatto di pantani, costrizioni post-atomiche e paesaggi lunari, centrano il bersaglio in pieno, cantando addirittura in italiano. “Fra i tentacoli del castagno sorridono due morti con le labbra color seppia e l’alba rossa delle orbite“: bravi loro nel descrivere questa natura ostile e bravissima Mother Ship, etichetta perugina che in questo 2018, per ora, sta regalando solo soddisfazioni.