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Iceage – Beyondless

2018 - Matador
indie rock / post-punk

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Tracklist

  1. Hurrah
  2. Pain Killer
  3. Under The Sun
  4. The Day The Music Dies
  5. Plead The Fifth
  6. Catch It
  7. Thieves Like Us
  8. Take It All
  9. Showtime
  10. Beyondless

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Gli Iceage sono sempre stati stronzi e sporchi, rumorosi capibanda di quella new way of danish fuck you di inizio anni Dieci che ha catapultato sulle scene diverse ed interessantissime realtà musicali dal piccolo stato scandinavo, tutte caratterizzate, pur se non accomunate da un sound unitario (si andava dal garage al punk e si finiva all’elettronica), da un impeto e da un furore che in altre parti d’Europa si era smarrito pericolosamente nel vuoto.

Ora, è indubbio che faccia un po’ specie ritrovarseli così nel nuovo “Beyondless”, a giocare a fare i Nick Cave della situazione, ma la cosa, per altro portata già avanti nel precedente “Plowing Into The Field Of Love” e soprattutto nel side-project del cantante Elias Bender Rønnenfelt, i Marching Church, funziona veramente bene. Rispetto al precedente lavoro, che suonava posticcio e patinato, lo step qui impresso dai 4 danesi – trasferitisi già per altro da qualche anno negli States – è semplice e mischia con consapevolezza il sound e l’attitudine abrasiva della band con le influenze più pacate e complesse maturate negli anni.

Ne esce un disco che tra indie rock e post-punk suona bello, convincente, fresco e sfaccettato. C’è il Nick Cave degli esordi, come si diceva, nella programmatica Catch You, un’unione di forza neanche troppo incestuosa con gli Stooges e in cui il nostro Rønnenfelt si dimena in una cavalcata sfrontata e nervosa; ci sono i Primal Scream, con Sky Ferreira a fare Kate Moss, nella suggestiva Pain Killer, singolone caldo da estate maledetta; c’è anche infine un certo coraggio nello sperimentare con suoni e atmosfere meno familiari, come il pop noir jazzato dell’ottima Showtime, il desert folk di Under The Sun o ancora il Johnny Thunder psych dell’allucinata e sghemba The Day The Music Dies.

Esauriti gli intenti sabotatori e distruttivi dei primissimi lavori, pur rimestando ancora nella cronaca grigia e sanguinolenta del quotidiano, gli Iceage si mostrano dunque in una veste nuova, capaci anche citando da più fonti di coniare un sound solido, personale e credibile come da queste parti non se ne sentiva da un po’.

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