Roamer – What The Hell

Quartetto originario della Svizzera che sotto il nome di Roamer pubblica per la Czar Of Revelations l’album dal titolo “What the Hell“, arrivato dopo una prima pubblicazione nel 2011 di un Ep dall’omonimo titolo, poi di un secondo Ep “Take My Time” nel 2013 e di un terzo lavoro nel 2015 relativo alla versione estesa di “Take My Time“.

Alternative rock bello crudo che senza andare troppo per il sottile, taglia l’atmosfera come un coltello affilato, complice il buon impiego di chitarre ruvide che graffiano il sound generale del disco. Le chitarre, in perfetta sintonia con la sezione ritmica, martellano il sound generale addolcito da una voce soffusa e da alcuni spunti melodici che schiariscono questo viaggio bello e particolare.

Dopo un avvio concitato si arriva ad una battuta di arresto quasi melanconica con le tracce Sick Enough e Bye Bye Baby, le cui sonorità sono ridondanti e dal sapore quasi psichedelico. Il ritmo torna comunque ad alzarsi con il prosieguo dell’ascolto con una seconda parte davvero concitata e ricca di grinta, specie quando arriviamo alla traccia Touchscreen, un concentrato di adrenalina ed energia pura che rende ancora più corposo questo album di ben undici tracce.

Scuro, quasi darkeggiante, un pò Radiohead e un pò Nine Inch Nails, ma soprattutto tanto Roamer: “What The Hell” si chiude con Sunday Morning, una traccia leggera, ben amalgamata da una voce pulita che viene sostenuta in maniera impeccabile da una seconda voce sempre in linea.

Quarantacinque minuti di musica di alto spessore, suonata con passione e senza intoppi e che lasciano la voglia di ricominciare l’ascolto, una band che sicuramente ha le idee chiare sulla strada da seguire e che sforna brani per niente scontati e tanto meno banali.