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Ry Cooder – The Prodigal Son

2018 - Caroline
blues

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Tracklist

1, Straight Street
2, Shrinking Man
3, Gentrification
4, Everybody Oughta Treat A Stranger Right
5, The Prodigal Son
7, Nobody’s Fault But Mine
8, You Must Unload
9, I’ll Be Rested When The Road Is Called
10, Harbor Of Love
11, Jesus And Woody
12, In His Care


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È nell’eterno cercare, nello scoprire e riscoprire realtà musicali, in quello spazio vuoto tra suoni, nel colmare le distanze che viaggia l’anima di Ry Cooder e qui le distanze colmate sono temporali: un ponte tra il blues dei primi del ‘900 e quello odierno, arricchito di gospel, soul e campionamenti di fiati. Un lavoro suggeritogli dal figlio, il quale ha il ruolo di secondo strumentista.

È il racconto di un cammino interiore quello di Ry Cooder, intimistico, catartico e di redenzione. Nel nuovo album “The Prodigal Son” il protagonista è il Figliol Prodigo, colui che si allontana dal padre che lo ha educato e dissipa le sue ricchezze per poi tornare e riabbracciare che gli ha dato la vita, questa è la Parabola di “The Prodigal Son” di Ry Cooder, in cui il settantunenne cantautore, scopritore, ricercatore ripropone una raccolta di brani blues e gospel dei primi del ‘900 insieme ad alcuni inediti e percorre questo viaggio di redenzione per tornare alla Fede riabbracciano Dio e confessando la sua vita dissoluta come nel soul/blues d’apertura  Straight Street dove racconta, senza metafore e ci si sente subito bene sin dalle prime note perché si è già sulla “retta via”.

Il racconto che segue è quasi un brevissimo “romanzo di formazione” ed è facile desiderare di immedesimarcisi. Sono strofe e musica che riescono a farti sperare e avvicinare ad un mondo migliore mentre Shrinking Man è un “roadhouse blues” e narra di un uomo che si fa sempre più piccolo fino a scomparire e di cui, inevitabilmente, nessuno si accorge, ma che caspita ci vuole raccontare? Qual è la metafora? Va bene, lui si restringe, sta per scomparire e la cosa appare addirittura simpatica, il ritornello è allegro, sembra che restringersi sia una cosa bella e viene quasi voglia di provare. E poi? Quando sei scomparso? Potresti cominciare a ballare!

Si fa spazio al gospel e alla sua slide guitar la ballata Everybody oughta treat a stranger right dove non puoi sapere la sua storia, da dove arriva, chi ha lasciato, puoi solo sapere che si è presentato, non c’era ed è arrivato, è un uomo, come te: rispetta lo Straniero, non sai cosa porta con sé, sai solo che è un uomo come te. Lontano da casa.

L’intro della title track è sicuramente uno dei pezzi che più ci riporta al Ry Cooder di “Paris, Texas”. Il senso di lontananza da casa, di smarrimento, prima di partire con la certezza che a casa ci torneremo eccome, a ritrovare il nostro vecchio Padre e raccontargli il nostro cammino. Ma perché si parte? Perché ci si allontana? A volte perché sai dentro di te che tornerai. La parabola del Figliol Prodigo in musica ti fa sentire la voglia di andare, di arricchirti, di diventare di più di quello che eri prima di partire.Il coro gospel così sapientemente ritmato diventa come un Mantra e acquista sempre più potenza man mano che lo riascoltiamo.

La consapevolezza del dover rimanere vicino alla Fede la troviamo in Nobody’s Fault But Mine, resa celebre dalla versione dei Led Zeppelin e attribuita a Blind Willie Johnson. L’effetto voluto di far arrivare la voce nitidamente e prioritariamente rispetto a tutto il resto come quando fotografi un viso e vuoi che lo sfondo rimanga appena percepito, è pienamente raggiunto dall’utilizzo dei campionamenti di fiati. Sembra una preghiera, invece è una mossa di liberazione dei condizionamenti, dice di stare tranquilli: quello che ho fatto è dipeso esclusivamente da me.

C’è da lasciar andare tutta la zavorra che si è accumulata durante il lungo periodo lontano dal Signore in You must unload per raggiungere il regno dei Cieli per essere riposati quando avverrà la Chiamata in I’ll Be Rested When The Road Is Called perché il Regno di Dio è un Porto D’amore (Harbor Of Love) per portarci ad un dialogo immaginario tra Gesù e Woody Guthrie e terminare su una strada solitaria e ringraziare Dio per l’infinita protezione in In His Care.

Si tratta di una spinta forte di individualità, come se dicesse “Sono solo un individuo, non creo la storia”

Ry Cooder riesce, per la milionesima volta, nel suo intento.

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