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Stephen Malkmus & The Jicks – Sparkle Hard

2018 - Domino Records
indie rock

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Tracklist

1. Cast Off
2. Future Suite
3. Solid Silk
4. Bike Lane
5. Middle America
6. Rattler
7. Shiggy
8. Kite
9. Brethen
10. Refute
11. Difficulties - Let Them Eat Vowels


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Vorrei definire“Sparkle Hard” il lavoro della maturità di Malkmus. L’indie cresciuto, l’indie a 50 anni che mantiene tutti gli elementi dei primi album (quelli col suo vecchio gruppo per intenderci) e li arricchisce di arrangiamenti che a volte appaiono superflui, altre volte interessanti. Non ha bisogno di indagare nuove strade ma mantiene quello che è stato, quello dal quale hanno preso spunto emulatori con poca immaginazione e lo ha reso attuale.

Si parte come nel precedente “Wig Out of Jagbags”  con un pezzo d’impatto, Cast Off: un luna park tra pianoforte e voce e irruenza indie-fuzz, nel complesso comunque, funziona meglio del predecessore: meno derive prog e più indie rock, verso “Wowee Zowie” , anche se accostare le due discografie, è un argomento delicato. Dopo due episodi minori, l’album riprende animo in Bike Lane, sapientemente distorta e a tratti Byrneiana. Degna dei compianti anni 90 è Middle America mentre Rattler regala sonorità più odierne (Auto-Tune compreso). Il pezzo migliore arriva con il singolo Shiggy: un indie rock che ammicca ai New Order dei primi anni 2000.

Gli oltre 6 minuti di crescente funky-prog di Kite arrivano al momento giusto con una lunga coda di un grande guitar-album. Segnalo la presenza alla voce di Kim Gordon nell’ alt-country Refute. L’uscita in stile un po’ pomposa e funky-fuzzy-jazz di Difficulties – Let Them Eat Vowels cerca di dare troppa importanza ad un album che, nel complesso, funziona bene: un ottimo lavoro di un maestro dell’indie rock. Perché se questo disco, con questi suoni fosse uscito nel 1995 ci avrebbe pettinati tutti, quindi i tempi sono cambiati, sì, ma si sono arricchiti, non hanno perso nulla se non qualche fuzz.

Per nostalgici dell’Alternative Nation, del resto anche noi fan dei Pavement siamo invecchiati un pochino ma siamo più belli di vent’anni fa. Ecco, alla fine li ho citati.

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