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Interviste

Intervista a RON GALLO

Ron Gallo

Abbiamo scambiato 4 chiacchiere con Ron Gallo, songwriter di Philadelphia attualmente in Italia per presentare dal vivo in 6 concerti il suo ultimo album “Heavy Meta” (2017), bissato ad inizio di quest’anno dall’EP “Really Nice Guys” firmato New West Records.

È un piacere poter scambiare quattro chiacchiere con te. Come stai Ron? Dove ti trovi? 
Sono vivo! Ho iniziato questa intervista all’aeroporto JFK di New York, e la sto chiudendo adesso nel tuo paese! 

Sono stato moltissimi anni fa a Philadelphia ed è una città di un fascino incredibile! Quanto ha influito quella città sulle tue canzoni? A leggere i tuoi testi, sembra molto..
Penso che abbia alimentato la frustrazione oscura che ha creato “Heavy Meta”. Il paesaggio è molto grintoso. È una città che fa male, ma è anche meravigliosamente strana, un posto dove tutti hanno il pregio di essere se stessi.

Credo che tu sia diventato uno tra i musicisti più impegnati nel panorama indie. Questo è un bene! Quanta verità raccontano i tuoi testi? Quanto influiscono la politica e il degrado sociale sui tuoi testi?
Cerco di rimanere radicato nella verità non solo nella mia scrittura, ma in ogni momento della mia vita. Non è sempre facile, ma è importante vedere cosa si è realmente rispetto a quello che vorremmo essere. Non sono molto interessato alla società, perché piuttosto sono interessato a ciò che gli uomini sono davvero, oltre quello che la società ci impone di essere. Sono interessato a ciò che sta accadendo al di sotto di tutte le strutture sociali, mi interessa il filo conduttore che unisce gli esseri umani, l’umanità e il mondo interiore è poi quello che si manifesta nel mondo esterno.

Ron Gallo

Sarò dimenticato tra due generazioni / Quale sarà stato il mio grande segno?”. E’ una tua frase tratta da una tua canzone.  Spiegaci un po’ come è nata e cosa volevi trasmettere.
Era una specie di accettazione della mia impermanenza. Trovo che sia liberatorio accettare che tutto ciò che viviamo è temporaneo. Mi permette di non prendermi mai troppo seriamente, molto semplicemente di amare e divertirmi, il resto non importa.

Siamo curiosi di sapere cosa hai maggiormente ascoltato di recente.
Ti faccio una lista di ciò che ho ascoltato negli ultimi tempi: il nuovo disco dei Parquet Courts “Wide Awake!”, Caroline Rose, Post Animal, Naked Giants, The Nude Party, White Reaper, Twain, Erin Rae, Tyler the Creator, Kali Uchis, Coco Reilly, John Coltrane.

Le tue origini tradiscono chiaramente un certo “sapore italiano”. Di dove sei originario esattamente ? E cosa ti piace del nostro paese?
Non so esattamente e di preciso da dove provengano, ma penso che le mie origini siano siciliane e qualcuno della mia famiglia vive in Abruzzo. Sembra che ci sia un vero amore per le persone da voi, espresso anche attraverso il cibo. Ho mangiato il miglior cibo proprio in Italia.

Really Nice Guys” è il tuo ultimo lavoro, pubblicato a quasi un anno dall’album precedente “Heavy Meta“. Lo trovo diverso dai tuoi precedenti lavori, molto meno garage rock e penso che sia il frutto di un tuo percorso musicale. Quali sono ora i tuoi progetti futuri?
Ho appena finito di lavorare al mio nuovo album, che uscirà entro la fine del 2018.

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