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Chivàla – EP

2018 - Nothing Left / Strigide / Boned / Dischi Decenti / Santapogue Media / Dreamingorilla / Emocat Records
post hardcore / screamo

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Tracklist

1. Terra
2. Paesaggio
3. Garcia
4. Mostro
5. Baluardo


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Tra le città capoluogo di regione, Bari è sicuramente una di quelle che ha da sempre regalato complicate novità alla scena punk italiana. Basti pensare ai Frantic, che dalla provincia di Bari provenivano. Non mi sono mai piaciuti, i Frantic, ma devo ammettere che siano stati uno dei gruppi più influenti dell’intera vena emocore iraliana, a livello di sonorità e attitudine.

I Chivàla vengono da Bari e sono una band giovane, simpatica e scalpitante. Arrivano da diversi progetti locali come Istmo e Folgore e suonano tuttora in gruppi rocciosi come Pastel e Gingko Down Shock. Andrea, il leader della band, ha gestito sino a pochi mesi fa una delle più ricche e rappresentative etichette emo-post hardcore dello stivale, la Upwind Records. Non stiamo parlando di gente sprovveduta, insomma, ed il loro primo EP same title credo sia una delle più piacevoli sorprese in cui mi sia imbattuto in questi primi sei mesi di 2018.

Il lavoro si compone di cinque tracce violente, pestate e urlate come da tempo non si faceva in Italia: a tratti mi ricordano gli A Light In The Attic, ma le cadenze alla Hot Cross la fanno nettamente da padrone. Emo-strillone is not Screamo ma soprattutto is not a crime, quindi via alle sgrindate di batteria e a testi cupi e capaci di entrarti in testa quasi subito, ma soprattutto scritti in modo corretto, utilizzando termini asciutti e palazzeschiani nella loro scansione del tempo: “E’ tornata la notte, ogni mattina sai che è un giorno in meno”.  Garcia parte con un intro arpeggiato e si fonda tutto sulla dicotomia devastazione / coraggio, lasciando ben poco spazio alle divagazioni; Paesaggio arriva dura e senza preludi, mentre   Mostro, nel suo dipanarsi con un’acutissima narrativa, dimostra come le parti parlate, a differenza della stragrande maggioranza dei gruppi cosiddetti “screamo”, non vengano utilizzate dai Chivàla come mero intermezzo o intuitiva spezzatura, ma bensì siano parte integrante e vitale dell’intero brano. Bravi.

L’unica frenata, ammetto, è rappresentata dall’inserto gutturale in Baluardo : non c’entra niente con il brano, tirato e romantico al punto giusto, non era necessario. Non dico di essere ai limiti della cacofonia, ma un tratto così acidulo in una complessità musicale così esplicativa non ci sta proprio: ci stava nei Crema di Porfido o nei Prima della Pioggia, per grattuggiare ancora un po’ ( come se ce ne fosse stato bisogno) ed in modo ancora più adorabile le sonorità Oregon che imperversavano nei loor pezzi migliori.

Il formato tape è stato prodotto dalla canadese Emocat Records, mentre quello su cd nasce dalla coproduzione di diverse realtà tra cui Nothing Left, Boned, Dischi Decenti che hanno già annoverato nel loro rooster i romeni Bastos e Strigide. Ascoltare, seguire, sostenere.

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