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Gorillaz – The Now Now

2018 - Parlophone / Warner Bros.
pop

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Tracklist

1. Humility (feat. George Benson)
2. Tranz
3. Hollywood (feat. Snoop Dogg, Jamie Principle)
4. Kansas
5. Sorcererz
6. Idaho
7. Lake Zurich
8. Magic City
9. Fire Flies
10. One Percent
11. Souk Eye


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Con il lungo silenzio iniziato con “The Plastic Bag” (2010), c’era forse bisogno di un ritorno col botto con “Humanz”(2017) per riportare il progetto musicale in auge anche forse a costo di una certa naturalezza e spontaneità. Per chi non avesse avuto ancora modo di ascoltarlo infatti, “Humanz” si distingue certamente per concept e sonorità molto elaborati sebbene pur sempre di qualità, costellato dalla presenza di molti ospiti celebri che hanno giustamente reclamato la loro fetta di personalizzazione in fase di creazione.

Ma quello era il prima: adesso è adesso. Un presente molto complicato in cui nessuno sembra avere la meglio su un altro, e se negli anni precedenti parlavamo di crisi economica, questo nuovo The Now Now sembra volerci mettere di fronte forse a degli strascichi, o degli aspetti dello stesso evento che non avevamo notato dalla prima ora: una crisi di sentimenti e di socialità, di una solitudine che può farsi contemplazione come in Idaho, sesta traccia dell’album, o tristezza ed abbandono tipo nella struggente Fire Flies. Gli umani si sono moltiplicati come le stelle nell’immensità dell’universo, conquistando il loro mondo e gettando i primi sguardi verso una possibile colonizzazione dello spazio, ed il prezzo pagato che i Gorillaz ci suggeriscono è quello dell’umanità stessa, corrosa da paure ancestrali che possono talvolta “addormentarsi”, ma poi sempre pronte a ridestarsi stendendo le loro ombre lunghe. Questi piccoli input possono farci capire quanto Damon Albarn stia ancora crescendo a livello di testi, con la collaborazione nella parte tecnica e musicale di due elementi di spicco come il fedele Remi Kabaka e James Ford, produttore che ha avuto a che fare con nomi del calibro di Depeche Mode ed Arctic Monkeys.

Lo stile musicale è quello dell’inizio della band: asciutto e dritto al punto, non privo di virtuosismi ed elaborazioni, ma ridotte al minimo cosi da rendere il tutto assai scorrevole e godibile. Se infatti in “Humanz” a farla da padrone erano gli effetti e gli ospiti, in “The Now Now” domina la semplicità del messaggio di cui è intrisa l’anima stessa del progetto musicale della band: non c’è storia da raccontare più grande della realtà, e la fantasia trasposta in musica e personaggi virtuali prodotti a cartone animato, sono il mezzo tramite cui raccontarla. È quindi arrivato il momento di staccare anche questo biglietto per il prossimo razzo, o usare direttamente la propria navicella spaziale privata, ed intraprendere un nuovo viaggio nell’infinità dell’immediato, di questo stesso attimo, non dimenticandoci di tappe essenziali come Lake Zurich, e senza frustrarvi se qualcosa va storto e avete bisogno di “trovare un altro sogno”, in Kansas.

Il passato si è concluso ed il futuro – o la destinazione finale del viaggio di oggi – sarà determinato da quanto riusciremo a seguire i contorni narrativi delle basi musicali offerteci, e raccogliere gli echi delle parole con le loro diverse risonanze, ai quattro angoli della vastità temporale e spaziale del presente.

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