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Northwoods – Wasteland

2018 - Brigante Records / Shove Records / Mother Ship
noisecore

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Tracklist

1. Ground Zero
2. Moebius
3. City 40
4. Asylum
5. Strenght Path
6. Future Is A Shadow Line
7. Detachment
8. The Witness


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Il primo full length dei Northwoods, a due anni di distanza dal primo EP, nasce grazie alla collaborazione tra Brigante Records, Shove Records e Mother Ship. La prima, piemontese, ha prodotto “Parte I” dei Cani Sciorrì e questo basta a marcarne il valore, nonostante le altre uscite siano, a mio parere, alquanto tendenziose. La terza, perugina, è sicuramente una delle realtà più interessanti, oggi, per ciò che riguarda l’autoproduzione italiana, essendo un’etichetta giovane, eclettica e precisa. La seconda, penso sia un punto di riferimento per tutti noi fondamentale, e chi non sa da dove venga o cosa abbia prodotto durante il corso dei suoi vent’anni di esistenza non credo possa essere interessato a continuare questa lettura.

Per ascoltare il nuovo Northwoods, infatti, ci vuole innanzitutto cultura. Non bisogna poi aver ascoltato troppo heavy metal banale e bisogna aver vissuto le proprie esperienze musicali in modo distaccato. Perché “Wasteland” ha dei suoni spiccatamente USA. Ma USA raffinati, nel senso di Hydrahead ed Equal Vision. È un disco capace di farsi ascoltare nonostante la sua spinosità perché è suonato come suonavano il post-hardcore i To Die For, ma la sua principale caratteristica Ë quella di rimanere molto materiale e tangibile nonostante sia suonato in una maniera che definire inafferrabile può risultare riduttivo.

Abbiamo pezzi che si ricalcano da soli, solcando percorsi già affrontati, come Moebius; ma al tempo stesso persistono ineccepibili le urla secche e trattenute di City 40. Asylum riprende, a mio parere, il crust ricercato dei pezzi più lenti di Fall Of Efrafa e His Hero Is Gone, ma grazie all’impatto stridente sulle parti cadenzate dato dalla sezione vocale, il tutto risulta nuovo e soprattutto più fresco, ricreativo: la crasi culturale tra l’apocalittico ed il riflessivo è quasi perfetta. Strength Path è uno stridio unico e Detachment, forse, è troppo lunga e trascinata, senza sbocchi.

Wasteland” è un disco con le spalle larghe, insomma. Immensa la batteria, voce pazzesca, È un debut album capace di stupire, senza ombra di dubbio, ma con molti accorgimenti che ne fanno un lavoro ancora primitivo, in cerca forse di una sua forma che verrà sicuramente plasmata nel prossimo lavoro. Perché credetemi, i Northwoods andranno avanti. Anche se, come strappano marxisticamente dalle note di Future Is A Shadow Line, secca e fragorosa, ” We are free with chains”.

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