Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Marcabru – Igloo Woman

2018 - Radici Music
alt-folk

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Félix / Napoleone and Tom Williams’ March (feat. Massimo Giuntini)
2. I Vècc 3:553. Igloo Woman (feat. Monique Mizrahi) 
4. Tai Fun (feat. Paolo Simonazzi) 
5. Cumbia del Oso (feat. Veronica Gonzalez) 
6. Dannati (feat. Marco di Nardo & Luca Romagnoli)
7. La Domenica dei Cani Randagi / Breizh Blues (feat. Cesare Basile)
8. The Mortgaged Heart / An Dro 30/06 (feat. Paolo Simonazzi)
9. Incantesimo Russo 
10. La Féin de Mònd 
11. Var Det Du (feat. Michael La Bruyère) 
12. Yeratheel / Waltzer Disobbediente (feat. Fiorino Fiorini) 

 


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Approcciarsi ad un album dei Marcabru, band di radici romagnole ma che al momento conta anche la presenza di una cantante francese, è piuttosto difficile. Difficile perchè al contrario degli stereotipi, il gruppo ci propone un alt-folk molto diverso dal solito: sono infatti ripresi elementi tipici come l’uso del dialetto, sia strumenti d’epoca che tradizionali, ma fin dalla prima canzone di questo ultimo album intitolato “Igloo Woman”, ci si rende conto dell’ingrediente di cui questo ultimo album è impregnato: la sperimentazione. E’ utile chiarire che non si tratta di una novità: avevamo avuto “avvisaglie di pura sperimentazione” anche nello scorso disco, “Fotografii”, in modo particolare con la canzone L’ogre. In questo ultimo lavoro invece, la sperimentazione e la ricerca della creazione di suggestioni, si fa più intensa e pregna di dettagli che fioriscono spontaneamente, sebbene chiaramente voluti dalla band.

Si parte dalla storia lineare della prima traccia Felix/Napoleonr and Tom Williams’ March, ad Incantesimo russo, che ci traspone in un altro luogo, tempo e situazione grazie anche all’uso della lingua russa da parte dell’ottima Marie Rascoussier. Anche una canzone che avremmo potuto dire “già sentita” come La Féin de Mond, in dialetto romagnolo, riesce a sorprenderci per la sua unicità di particolari. Cosi come Cumbia del Oso, ballata ipnotica in spagnolo, che richiama le danze delle fiere di paese di una volta in quelle sere d’estate piene di gente, con l’oscurità pronta oltre lo spiazzo della festa a celare ogni segreto, a separare mondi.

Sebbene molto diverse tra loro, le varie canzoni sono tenute insieme dal filo rosso dell’intensità delle ambientazioni in cui ognuna ci permette di ritrovarci, quasi immediatamente. Questa è la forza di “Igloo Woman”: una forza che bilancia eventuali limiti presenti facendoli passare in secondo piano, regalandoci un viaggio senza sosta tra la Romagna, Spagna, Russia ed il passato. Un viaggio che di certo non faremo in prima classe o ancora più ottimisticamente, nella business class di qualche lussuoso aereo di linea; ma sul retro di un carro claudicante che percorre una strada piena di buche e dislivelli. Non sarà la comodità a sorprenderci, ma la spontaneità e l’onestà artistica di questi musicisti – caratteristica rara di questi tempi nel mondo musicale, anche nella scena folk. Di certo, possiamo assicurare a chi magari non ha mai sentito questo gruppo prima d’ora, la riscoperta dell’intensità di un genere che per diventare famoso in passato, anche nella scena musicale nostrana, ha dovuto pagare un prezzo in genuinità, dovendosi adattare talvolta alle richieste delle produzioni, ed all’orecchio sempre meno musicalmente educato di quelli che stanno diventando consumatori di musica, e non più ascoltatori.

C’è anche da capire un’idea di fondo molto interessante dietro questo album: l’uso dei dialetti e talvolta di lingue straniere, non vuole presentarsi come un virtuosismo, un tentativo di approdare a più mercati musicali o puro vezzo degli artisti. Ogni dialetto e lingua è usata perchè la storia che ci vuole narrare, è possibile esprimerla nella sua interezza soltanto usando quelle determinate parole e suoni: le uniche che possano riportarne la piena potenza e profondità. Questo particolare, può forse aiutare a capire meglio perchè prima si parlava di atmosfere potenti nel quale viene fin troppo facile immergersi.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni