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Nicholas Merz – The Limits Of Men

2018 - Aagoo Records
country / songwriting

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Tracklist

1. Generation
2. Fashion
3. Without Women
4. Bullet Rose
5. The Empress Of The Garden
6. Neon Figures
7. Domestic Dispute
8. Down Range
9. The Great American Tail


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Quante volte leggiamo interviste dei grandi autori che da piccoli avevano sì e no 10 dischi da ascoltare, dei loro genitori e che la loro sensibilità rock si è formata su quei pochi solchi in una casa modesta ma piena di musica? Nicholas Merz è figlio di musicisti country ed è per forza di cose cresciuto in un ambiente country, ambiente che ha cercato di rinnegare poiché la considerava una cosa “vecchia” da “bigotti” dalla quale fuggire, infatti con la sua band Darto di Seattle, con la quale ha pubblicato 6 album, esplora dimensioni indie pop-rock ma quando si è trattato di scrivere il suo debutto solista la vena country è riaffiorata, quasi a sua insaputa, dando una struttura a “The Limits Of Men“.

Con una voce baritonale Nicholas racconta di paura, innocenza e condanna un modo americano di educazione basata sul maschilismo, condanna i “Limiti dell’ Uomo” con un messaggio forte, deciso: dalla scena country c’era veramente da scappare, da tutta quella mentalità retrograda, maschilista, Nicholas riesce a condannarla dall’ interno calandosi nel ruolo del countryman sessista gridando come un mantra: “I am no man, no man” nel singolo Bullet Rose, il pezzo meglio costruito, un crescendo degno di un Bad Seed che porta a trovarsi  in un vortice dove il perfetto connubio tra Indie e country di chitarra acustica, violino e percussioni con un eco della grande Moe Tucker racconta lasciandoci sospesi ad ascoltare per poi riportarci giù a terra a messaggio concluso.

E quante volte abbiamo stilato la nostra intima classifica delle frasi più forti con cui si aprono le canzoni o addirittura i dischi? “Through the cold eyes of morning – an outline appears”, riesce a raggiungere gli alti livelli degni di bussare alla porta dell’Olimpo delle più belle frasi d’apertura,  importanti quanto la prima inquadratura di un cortometraggio, frasi in cui deve essere racchiusa già tutta la comunicazione, un contorno di mondo è la prima cosa che appare, un riflesso di sè alla finestra, una lista di una paure che attanagliano, certo, non sono le paure insondabili di Cave o Waits o Mac Gowan ma sono sufficienti per rendere “The Limits Of Men” un grande album cantautorale.

È una sorprendente profondità, come se i testi arrivassero da una vita vissuta molto più lunga di quella che finora ha vissuto Nicholas e le incursioni Indie gli conferiscono contemporaneità e curiosità. Tra le più sentite, forse il pezzo migliore, è Without Women dove traspare la tradizione country blues di chi ha vissuto il country blues e non l’ha solo studiato e tra i pezzi più interessanti Domestic Dispute con un dialogo tra voce femminile e maschile in cui Nicholas recita il ruolo di chi non ne vuole sapere dei problemi del mondo, egoista, ed è pronto a morire così fino a quando la sua paga sarà giusta mentre atmosfere da Spaghetti Western funzionano in Down Range dove dopo un lungo cammino la città arriva come un’ amica per aiutarti trovare casa e conclude quasi con uno spoken word in The Great American Tail con suoni abbastanza sporchi e low-fi da diventare intriganti.

È sempre spiazzante ascoltare un debutto di un cantautore che dalle prime note ti prende e coinvolge così tanto. “I’m totally hooked” come si dice, bellissimo debutto.

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