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Florence + The Machine – High As Hope

2018 - Republic / Virgin EMI Records
indie pop

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Tracklist

1. June
2. Hunger
3. South London Forever
4. Big God
5. Sky Full Of Song
6. Grace
7. Patricia
8. 100 Years
9. The End Of Love
10. No Choir


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Speranza e sofferenza: due sentimenti forti, apparentemente distanti ma perfettamente complementari nell’animo umano. L’arte è un contenitore stracolmo di coscenza che li esprime in ogni sua forma e nel caso della musica questi si ricongiungono nella figura romantica e decadente di Florence Welch, caso raro nella scena contemporanea di artista completa in grado di esprimere poesia lungo le sette note.

High As Hope” è il quinto album della rossa londinese, pubblicato a tre anni di distanza dall’ottimo “How Big, How Blue, How Beautiful“, che con la sua carica primordiale ha continuato a dipingere di successo l’ormai decennale carriera di Florence e dei suoi Machine. Dieci nuove tracce per mostrarsi nuovamente ai riflettori, dieci nuovi brani per rinascere.

I quaranta minuti del disco si mostrano compatti e lineari, in un racconto a tappe che segue un unico spartito. L’apertura è affidata a June, un delicato crescendo sonoro che rincorre la voce celestiale di Florence, anticipando il brano più “facile” dell’intero album, Hunger, in cui troviamo quegli ingredienti barocchi di Ceremonials che hanno reso un’icona la nostra britannica. Con South London Forever si viaggia a ritroso nei dolci/amari ricordi dell’infanzia, mentre con l’accoppiata Big God/A Sky Full Of Song le mani sono rivolte al cielo per una preghiera alle forze che governano la vita dell’artista (il sacro di un Dio meta-cristiano e il sacro altare della musica). La seconda parte dell’album è inaugurata dalla cadenzata Grace che segue il sentiero lirico dei due brani precedenti per spegnersi lentamente in un sussurro. Da questo momento in poi il tappeto sonoro si assottiglia ancora di più per lasciare spazio all’ampiezza delle capacità vocali di miss Welch, che concede un ultimo sussulto di energia alla sinfonia di 100 Years.

Mai come in questo lavoro, la poetessa britannica ha saputo trascrivere in musica l’immenso alveare di sfumature della sua personalità. Ogni brano racchiude testi dotati di una forza catartica che si spinge oltre allo schema-canzone, traducendosi il più delle volte in poesie cantate. Il tormento di una vita vissuta sempre al massimo (ed al limite) nelle esperienze e delle passioni ricopre ogni secondo di “High As Hope“. Amore, bellezza e speranza ma anche tormento, decadenza e malessere. E come ognuno di questi sentimenti che non possono essere vissuti distrattamente, pure questo album non accetta distrazioni.

Non è un disco semplice, non intende esserlo ed anzi sfida l’ascoltatore, porgendo apertamente la guancia alla noia di chi non vuole spingersi oltre la sicurezza della musica radiofonica. “High As Hope” conferma il talento di Florence Welch e la sua posizione nella storia, mostrando ancora una volta le infinite possibilità di descrizione dell’anima umana.

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