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Interviste

Intervista ai THE MORLOCKS

The Morlocks

27 Luglio, 10:00 di mattina, in chat Leighton Koizumi e Oliver Pilsner dei Morlocks. Parliamo della scena Garage/Punk, del loro passato e soprattutto del loro nuovo album di inediti “Bring On The Mesmeric Condition” (qui la nostra recensione) in uscita proprio oggi per Hound Gawd e Rough Trade International.

Oliver: Buongiorno Massimo.
Ciao Oliver, tutto bene oggi?
Leighton: Cazzo di caldo ragazzi.
Oliver: Caldo anche qui, ci sono già 35 gradi e sono solo le 10 di mattina. Però sì, sto bene. Il caffè è sul fuoco.

Ciao Leighton, perché non vieni giù in Toscana? È caldo e ventilato!
Leighton: Sì, stiamo programmando di venire in Toscana per un futuro tour, ok chicos, però devo andarmene tra 30 minuti, ho degli appuntamenti.

Bene, grazie per avermi raggiunto ragazzi, lo apprezzo molto, inizio subitoVoi venite dalla scena californiana garage degli anni 80: non c’erano telefonini, internet e i concerti costavano meno. Qualcuno ha anche creduto di poter cambiare il mondo e che tutto poteva essere diverso: era il punk, era il rock. Montava del capitalismo, bisognava essere uomini di successo e sui ragazzi tutte le aspettative della società per bene. E loro volevano solo gridare e urlare ai concerti punk. Pensate che la reazione del pubblico al punk rock sia cambiata nei decenni?
Oliver: Leighton può magari spiegare meglio questo concetto ma la mia opinione è che la musica e le culture giovanili sono molto cambiate rispetto agli anni 80, la musica sembra avere significati differenti al giorno d’oggi, ma ci sono sempre delle eccezioni…

Perché il messaggio del garage rock non è cambiato,vero? Ma il bisogno di libertà e ribellione è ancora vivo o ha perso senso? Leighton, vuoi dire qualcosa a riguardo?
Leighton: Certo, tutto quello che hai detto è vero. Ma non sarà mai più la stessa cosa. Il Garage degli anni 60, il revival degli anni 80, la scena della contro-cultura underground non c’è più con l’ascesa della tecnologia e internet, Davvero, ha fatto un sacco di danni alle scene musicali e a band come la nostra. Basta guardare indietro di 15 anni in Europa: metà dei locali per la musica dal vivo hanno chiuso, si fanno meno date e meno tour, i cachè sono ridotti, non torneremo più a quegli anni d’oro, il problema è la tecnologia, la Musica è un’ industria multimiliardaria guidata da persone a cui non frega niente e non amano niente che abbia a che fare con la creatività e lo stare insieme, ci sono un pugno di “abiti da ufficio” che sanno promuovere e mercificare. La motivazione principale è fare soldi, perciò sì, fondamentalmente è una merda e andrà sempre peggio.

Oliver: Non credo che il messaggio sia cambiato insomma, è la percezione di ascoltare musica in generale ad essere molto cambiata e ha a che fare con le ragioni spiegate da Leighton. Mi sembra comunque che i Morlocks non siano soli, quali sono i vostri simili? Intendo le band che ritenete vicine a voi nella scena odierna.
Leighton: Beh, non so dirti quali band siano musicalmente vicine ai Morlocks ma per quanto riguarda essere vicini ad altre band è più un fatto di essere vecchi amici. Band come i Mummies, Cynics, King Khan, BJM, troppe da citare ma non solo dalla scena anni 60 / Garage. Ti dirò che abbiamo fatto un po’ di concerti con la band francese Les Grys Grys e quei piccoli bastardi mi ricordano i primi tempi dei Morlocks! Dei combina guai…”

Oliver: Certamente ci sono molte band giovani che sono molto collegate al nostro sound, non credo che siamo completamente perduti! (ride… nda) I Grys Grys ci hanno veramente fatto impazzire!, quindi, vedi, queste band ci sono ancora, e forse oggi, queste band sono più importanti che mai.

Credo tu abbia ragione Oliver, infatti la scena è viva, quando vi ho visto due anni fa a Siena il locale era quasi sold out.
Oliver: Mi ricordo quella serata, è stata una bomba come al solito, al Sonar”!

Come avete conosciuto Leighton voi altri?
Oliver: Ho conosciuto Leighton quando io e Rob Lowers stavamo ancora con i Fuzztones, l’ho incontrato la prima volta al Festival Beat nel 2013 in Italia e per qualche motivo si è trasferito a Düsseldorf poco dopo. Düsseldorf è vicino a dove vivo io così ci siamo tenuti in contatto, ci siamo visti in giro un po’ di volte e ci è venuta in mente l’idea di riformare la band e ho portato con me Rob. È stata una scelta totalmente indipendente dall’avere lasciato i Fuzztones. Ovviamente conoscevo i Morlocks e Leighton da tanto tempo, sono sempre stato un loro fan.

Adesso i Morlocks hanno una line-up fissa con un americano, due olandesi, un tedesco e un italiano. Essere una band internazionale ha influenzato il vostro nuovo album?
Oliver: Bella domanda, ma sono due tedeschi e un olandese

Ops!
Oliver: Ha influenzato in modo positivo. Quando stavamo formando la line-up era importante che ognuno di noi sapesse cosa avrebbe significato suonare in questa band. Uno dei vantaggi di suonare con una formazione internazionale è che l’approccio creativo è più focalizzato e poi ognuno di noi si rapporta alla band in modo paritetico e ciò rende la parte creativa molto più fluida alla fine”.
Leighton: Secondo me non ha influenzato molto. A parte il fatto che la line-up di oggi è composta da persone di tutta Europa e che io vivo in Europa da 10 anni ormai, non credo si possa vedere una reale differenza, per esempio: se ascolti i pezzi dei Morlocks riesci a distinguerli? Certo che puoi ma credo abbia a che fare con il crescere come autore e come band piuttosto che da quali paesi veniamo. Quando ho cominciato a suonare non mi sarei mai sognato di fare un disco o di diventare un artista internazionale o qualunque altra cosa. Questo ha influenzato il mio pensiero sulla mia carriera musicale (o il mio “viaggio” per voi hippy là fuori) nel bene e nel male”.

The Morlocsk

Quando ascolto la vostra musica, mi sembra che siate ripartiti da dove avevate lasciato, come se la “Creatura” fosse stata congelata, ora questa sensazione mi ricorda che tu, Leighton, sei stato in prigione per alcuni anni, quegli anni hanno influenzato la tua musica o era solo uno “stop”?
Leighton: Direi che è stato uno stop. Essere andato in prigione è stato solo il risultato del mio uso di droghe quindi non credo proprio che abbia influenzato la mia musica a parte forse qualche argomento trattato nei testi.

Ok, arriviamo al vostro nuovo album L’ho ascoltato ed è molto potente, tra l’altro, il mio pezzo preferito è High Tide Killer. Mi sembra che la band sia migliorata negli ultimi 3 anni di formazione stabile: ho sentito il 7 pollici del 2016 con Time to Move e se la accosto alla registrazione della stessa traccia nel nuovo album vedo un miglioramento nel focalizzare rabbia ed energia. Sono corrette le mie sensazioni?
Oliver: Credo tu abbia ragione, ci siamo presi una piccola pausa dal tour del 2017 per concentrarci sui nuovi pezzi. In quel periodo siamo andati molto spesso nel nostro studio a Düsseldorf per provare e fare un po’ di pre-produzione. Abbiamo anche lavorato a canzoni come Time to Move per farne uscire il meglio.

Quindi avete migliorato il vostro sound?
Leighton: Non userei la parola “migliorato”, magari progredito o continuato dopo “Easy Listening for the Under Achiever” (album targato Morlocks del 2007 nda) in quanto i pezzi con maggior riscontro furono i nostri inediti quindi direi che “Mesmeric” è la progressione naturale. Non contando “The Morlocks Play Chess” che era un album di cover. Per quanto riguarda Time to Move hai ragione, ma si tratta di compromessi. I musicisti della prima versione sono gli stessi della seconda, abbiamo solo avuto il tempo la seconda volta di registrare il pezzo nel modo in cui l’avevamo immaginato. La prima volta abbiamo subito qualche pressione tempistica perciò abbiamo dovuto raggiungere dei compromessi nella registrazione. Chiunque in questo ambiente abbia dichiarato di non scendere mai a compromessi di solito non suona più in una band.

Parlatemi del titolo: “Bring on the Mesmeric Condition”, ha a che fare con l’ipnosi per caso?
Oliver: Sì, Leighton te lo può spiegare
Leighton: Infatti, si tratta di una tecnica che si usa ponendo le mani in una certa posizione e che può portare la persona in uno stato ‘mesmerico’, non inconscio ma ‘mesmerico’. Le canzoni dell’album hanno un ‘aria di immediatezza e sembrano pensate per un’esperienza live, come è stato il processo nello scrivere queste nuove tracce?
Oliver: Molto immediate! Eravamo Bernadette, Leighton e io a raggruppare idee, ci siamo visti parecchie volte noi tre per lavorare a nuovo materiale e intuizioni che avevano registrato a casa, più tardi abbiamo sviluppato queste idee con l’intera band, a dire il vero abbiamo cominciato a buttare giù nuovo materiale da che abbiamo messo su questa formazione. A parte un paio di eccezioni, il processo creativo si è sviluppato in modo molto rapido, mi sembra che era qualcosa che già esisteva e doveva solo essere tirata fuori”!
Leighton: Le canzoni sono venute fuori abbastanza velocemente eccetto alcune come Heart of Darkness, per la quale abbiamo impiegato più tempo per renderla come volevamo, mentre High Tide Killer è nata in 24 ore. Quando registriamo teniamo sempre a mente l’esecuzione dei prezzi dal vivo, perciò non sovra-incidiamo 8 o 10 chitarre. Trovo molto strano quando le band con una sola chitarra e una batteria aggiungono tutte queste cavolate in studio, poi si meravigliano che dal vivo suonano scarni e incompleti, a meno che non aggiungano dei loop o basi registrate, ma questo è come imbrogliare, no?(ride nda)

La traccia di chiusura You Don’t Know è una cover dei 13th Floor Elevators, un pezzo che i Morlocks suonavano a metà anni 80, è per caso un ponte di collegamento tra i Morlocks di ieri e i Morlocks di oggi”?
Leighton: No, veramente no. Non penso molto ai Morlocks degli anni 80 e sicuramente non scrivo musica o altro in relazione con quel periodo. È stato quasi 35 anni fa, per di più la formazione originale è esistita solo per 18 mesi quindi no,niente di ciò che faccio oggi è il tentativo di collegare il 1985 con il 2018. Due cose ho imparato tanto tempo fa: che sei sempre e solo al livello del tuo ultimo disco e che il rock n roll è un gioco da ragazzi.

Com’è assistere ad uno show dei Morlocks oggi? Cosa si porterà a casa la gente?
Oliver: A parte magliette bagnate? Una grande esperienza rock n’roll? Divertimento? A parte tutto questo la gente potrà ricevere abbracci dal nostro batterista Rob.

Grazie Oliver, porterò un gruppo di amici per abbracciare Rob.
Oliver: Perfetto.
Leighton: Spero se ne andranno a casa con la sensazione di aver visto qualcosa di vero ed esserne soddisfatti e non con la sensazione di aver visto un’altra revival band e pentirsi di esserci andati, spero se ne vadano con un sacco di ricordi e spero si portino a casa i dischi e il nostro merchandise!!! Ohhhh e i loro bambini.

Grazie ragazzi!
Oliver: Ci vediamo in giro Massimo. Grazie mille.
Leighton: Ci vediamo a settembre!

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