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Mark Lanegan & Duke Garwood – With Animals

2018 - Heavenly Recordings
blues / songwriting

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Tracklist

1. Save Me
2. Feast To Famine
3. My Shadow Life
4. Upon Doing Something Wrong
5. L.A Blue
6. Scarlett
7. Lonesome Infidel
8. With Animals
9. Ghost Stories
10. Spaceman
11. One Way Glass
12. Desert Song


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With Animals” è forse il lavoro più improvvisato che Mark Lanegan abbia prodotto negli ultimi 15 anni, oscuro, cupo, profondo e intimo, frutto della seconda collaborazione con il chitarrista inglese Duke Garwood, già attivo nella Mark Lanegan Band.

Non si sa quali porte abbia aperto Mark, quali passaggi abbia attraversato e dove sosti la su anima quando crea la sua musica ma attraverso le collaborazioni il risultato del suo attraversare diversi stati e forme di energia giunge a noi mortali nel modo migliore, infatti i suoi ultimi lavori migliori sono quelli firmati in coppia (Isobel Campbell, Greg Dulli…)

Con “With Animals”, Lanegan riprende il filo di “Bubblegum” e più esattamente dell’EP “Here Comes That Weird Chill”di tre lustri or sono. Sembra infatti di risentire il suono sporco e caldo sui loop ipnotici di “Metanphetamine Blues”. Spettrale fin dalla copertina il secondo lavoro firmato dalla coppia Lanegan/Garwood, “With Animals” parte con Save Me, un lamento che chiede ad un entità di salvarlo, quell’entità è la notte, una perfetta opening track per i concerti nei club.

Feast Of Famine parla di carestia, di mancanza, è un country blues sospeso tra il cielo e la terra sotto un diluvio osservato da Mark attraverso la finestra, è un dialogo con l’infinito, lui che è buono solo a far danni, forse annegherà nel diluvio per finire questa vita di ombre e farsi risucchiare dalle tenebre anche se l’unica cosa buona che sa di aver fatto è amare in My Shadow Life.

Il lavoro di Lanegan e Garwood funziona al meglio quando i concetti si fanno criptici, oscuri. infatti gli episodi più deboli sono quando i nostri tornano sulla terra nelle ballads Upon Doing Something Wrong e Scarlett La title track è la sintesi del Lanegan-pensiero di oggi sotto forma di metafora ma non troppo: la compagnia degli animali come salvezza dalla dannazione, e rifugio dalla solitudine, forse è quello il segreto della sua sopravvivenza. Meravigliosa l’ultima parte dell’album: i suoni analogici, caldi e polverosi della chitarra di Garwood fanno da casa alla voce di Mark. Tra i pezzi migliori c’è sicuramente One Way Glass che precede l’eccellente closing track Desert Song.

È quasi come se Lanegan  avesse finito il compito a lui assegnato fino a ieri cioè di accompagnare dall’altra parte tutti i suoi amici: Kurt, Layne, Chris e gli altri e fosse rimasto solo, solo davanti all’oceano buio, con le sue Marlboro, un personaggio fuori dal tempo, eterno, una voce eterna, che parla di amore, di solitudine, di fantasmi, di oscurità, voce che si rende conto essa stessa di essere un fantasma, un fantasma con le mani piene di piccole croci tatuate.

Possiamo girarci e dare un calcio al terrore che avevamo della perdita di valore della creatività di Mr. Lanegan perché finalmente ci regala un album degno della sua carriera. Lunga vita!

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