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Mogwai – KIN

2018 - Rock Action
post rock

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Tracklist

1. Eli's Theme
2. Scrap
3. Flee
4. Funeral Pyre
5. Donusts
6. Miscreants
7. Guns Down
8. KIN
9. We're Not Done (End Title)


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Il film fantascientifico americano “KIN”, uscito a fine agosto, non ha avuto un buon impatto sulla critica pur annoverando nel cast attori come James Franco ed avendo una colonna sonora composta da una delle più grandi band del post rock, i Mogwai.

Non saprei dire qualcosa sul film non andando matto per il genere, ma posso dire che il lavoro musicale è di tutto rispetto, seppure si tratti di una OST, non direi che sia un disco da sottovalutare. È pur vero ci sono molte tracce prettamente spaziali, quasi ambient sostenute da maestose colonne d’archi sintetici e scie di chitarre in tremolo picking e piccoli sentieri di pianoforte, ma lo stile è di una classe non comune e la qualità compositiva è sempre ai massimi livelli. Mi ha colpito l’intro Eli’s Theme, una toccante sonata al piano, sullo sfondo lontani suoni elettronici immateriali che sembrano dipingere una volta celeste infinita, ambientazione perfetta per l’arrivo di un’astronave su un altro pianeta, una trasposizione in musica della meraviglia negli occhi dei viaggiatori spaziali che scoprono un nuovo mondo pieno di meraviglie e di pericoli.

Il brano più interessante di “KIN” è forse Donuts, in cui troviamo una delle poche comparsate di batteria che rende il pezzo più vicino ai canoni usuali del post rock. Tuttavia rispetto ai soliti Mogwai qualcosa di nuovo c’è, soprattutto nell’utilizzo dell’elettronica che riesce a rendere la musica enorme, come delle immense cascate di suono che spingono la mente a viaggiare più nella sua più irraggiungibile profondità ed allo stesso tempo a dilatarsi in maniera sproporzionata ricordandoci che non siamo fatti di sola materia e che la galassia ci ha generato dalla sua stessa materia. Anche la chiusura è notevole, We’re Not Done (End Title) è l’unico pezzo con una parte vocale seppur corale, lo stile è vagamente shoegaze incalzante e sognante, il pezzo è godibile ed estremamente orecchiabile pur conservando una grande intensità emotiva per niente superficiale e per niente scontato anche se molto familiare.

In conclusione i Mogwai si confermano una band di un talento brillante che non smette di splendere, anche se non siamo nuovi all’ascolto di composizioni di questo tipo da parte della band scozzese, continuiamo a essere meravigliati dalla magia e dall’emotività che i Mogwai riescono a trasmettere attraverso la loro arte. 

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