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Alkaline Trio – Is This Thing Cursed?

2018 - Epitaph
revival punk / pop punk

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Tracklist

1. Is This Thing Cursed?
2. Blackbird
3. Demon and Division
4. Little Help?
5. I Can't Believe
6. Sweet Vampires
7. Pale Blue Ribbon
8. Goodbye Fire Island
9. Stay
10. Heart Attacks
11. Worn So Thin
12. Throw Me To The Lions
13. Krystalline


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Il mio dialogo interiore su quale sia la migliore band revival punk (dizione meno suscettibile di imbarazzo rispetto a “pop punk”) di tutti i tempi lo chiusi in una sciagurata estate in cui solevo consolarmi ascoltando “From Here To Infirmary” ogni sera dopo essermi maledetto ingurgitando più di quanto il mio fegato potrà poi sopportare. Ed è quello l’organo con cui ho sempre ascoltato la musica degli Alkaline Trio.

Mai la semplice formula dei treaccorditre è stata così viscerale; certo potremmo soffermarci su singoli elementi come la destrezza esecutiva di Derek Grant, la prosa di Matt Skiba e la sensibilità melodica di Dan Andriano. Ma qui si va ben oltre la somma delle parti isolate. Se si parla degli Alkaline Trio si parla di rinnovare costantemente una pluralità di temi con i quali tutti, durante il nucleo della propria adolescenza, hanno avuto familiarità o interesse e di farlo sempre coerentemente con il proprio immaginario in media re tra horror e romanticismo. Poco importa se per l’ascoltatore più esigente o il punk più intransigente si tratta di robetta destinata a target predefiniti: per chi sta scrivendo con gli Alkaline Trio è sempre una questione personale.  

Li avevamo lasciati nel 2013 con l’ottimo “My Shame Is True”, disco che andava a sostantivare la debole ossatura dei precedenti “Agony and Irony” (discreto) e “This Addiction”(trascurabile). In questi cinque anni i nostri hanno ampliato il proprio bagaglio esperenziale tra side-project e pubblicazioni soliste, non ultimo Matt Skiba il quale era entrato in un altro trio pop punk californiano di cui ora mi sfugge il nome ma che aveva tipo il 182 nel monicker.

Si perviene quindi dopo 5 anni a “Is Thing Cursed?”, il numero nove in discografia. E suona esattamente come deve suonare. C’è tutto quello che ci si aspetta legittimamente dal trio alcalinico: il sangue, il fuoco, la depressione, l’amore, i veleni, le due voci alternate, i power-chord ipercanonici e le ottave, i fraseggi di basso, le progressioni ritmiche, la nostalgia per chi da queste cose non può prescindere con cinica indifferenza nei confronti del proprio passato. E fatta forse eccezione per una produzione un po’ raffazzonata (ci passiamo su: vi ricordate come era mixato il basso in “Good Mourning”?) non vi è alcun fattore di detrimento nei confronti di un gruppo che può ancora permettersi di suonare uguale a se stesso. Sulla stessa scia del suo predecessore assistiamo alla riduzione cumulativa delle incursioni dark e le contingenze gotiche che hanno caratterizzato la fase centrale della loro discografia (il bellissimo “Crimson” in primis), conferendo maggiore enfasi al tiro di un punk rock melodico e standardizzato, non troppo distante da un certo so-cal punk di fine anni 90. 

Forse in misura maggiore rispetto al passato viene dato spazio all’anima più romantica di Dan Andriano, messa sempre in ombra da quella più esuberante di Skiba sotto il profilo meramente quantitativo. Ciò conferisce al disco anche una maggiore eterogeneità nei confini dell’offerta musicale. Dal punto di vista personale non ho trovato mezzo riempitivo, con brani come Blackbird, Demon And Division, I Can’t Believe, Goodbye Fire Island e Heart Attacks a fungere da personalissimi picchi del disco. Menzione a parte per la conclusiva Krystalline, ballata acustica dall’incedere galoppante dettata dalle nevrosi di Skiba.

Chiariamoci, non sarà il disco punk più rappresentativo degli anni 10 (basti pensare al miracolo degli Idles con i loro due dischi di 2017 e 2018) ma “Is Thing Cursed?” resta l’ennesimo disco di livello di un gruppo che da vent’anni professa la propria poetica con coerenza e genuinità sopra la media. Se li avete sempre disprezzati qui non cambierete idea. Se li avete sempre amati sapete già cosa aspettarvi senza riserve o delusioni. 

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