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Shining – Animal

2018 - Spinefarm Records
pop metal

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Tracklist

1. Take Me
2. Animal
3. My Church
4. Fight Song
5. When The Lights Go Out
6. Smash It Up!
7. When I'm Gone
8. Everything Dies
9. End
10. Hole In The Sky (feat. Linnea Dale)


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Del coraggio degli Shining di cambiare pelle in maniera radicale ho già parlato nella recensione di “International Blackjazz Society” e vorrei tanto evitare di ripetermi. Eppure risulta una necessità per descrivere “Animal”. Una necessità che Jørgen Munkeby e i suoi soci non hanno mai sentito. Eppure avrebbero potuto appiattirsi sull’idea di black metal virato industrial-jazzcore e tanti saluti al secchio. Chiunque si sia invaghito del combo norvegese avrebbe avuto il suo bel piatto rovente pronto per ogni pasto.

Gli Shining invece hanno reagito all’opposto attaccando ad ogni occasione chiunque richiedesse un ritorno a delle origini che in fondo origini non erano e testardi e cocciuti come non mai hanno seguito un’altra strada, e poi un’altra ancora e infine sono giunti ad abbracciare totalmente gli anni ’80, per suoni, estetica, idee e composizione. Il tutto alla propria maniera. L’errore principale è quello di credere che ad ogni nuovo capitolo il sound precedentemente studiato vada perdendosi, quando invece qui si parla di integrazione e manipolazione e ricalibrazione della macchina e trasmigrazione sonora, situazione che torna a farsi sentire ma in aggiunta una bella secchiata di nulla cosmico. Una cosa è certa: con “Animal” perderanno molti fan della “prima” ora, più di quanti non ne abbiano persi con “One One One”, che quantomeno manteneva la direzione industriale che prima era spina dorsale del combo.

Lo dico senza timore di risultare fatalista, perché ci sono parecchi rimandi che risultano indigestamente coraggiosi nel proprio essere sconsiderati come i Backstreet Boys di Everybody (Backstreet’s Back) si fanno spazio nei cori di When The Lights Go Out, cosa che presumo essere voluta e non solo un caso eccezionale di plagio o, per l’appunto, casualità e se ce lo sento solo io, beh, sono pronto a lasciare casa per farmi infine internare. La sete di pop non è celata in alcun modo e la quantità di ritornelli è altissima, e spesso la stucchevole voglia di fare gli estremisti del vendibile prende più spazio del dovuto (Hole In The Sky vorrei non averla mai sentita), i suoni – un pastiche che farebbe invidia ai Pet Shop Boys e lo dico come complimento – mescolati da Sean Beaven fanno da sfondo ad una composizione che spesso si rifà alla creatura di Jared Leto, e proprio nel punto massimo del suo pop-messiah complex (When I’m Gone e le sue ariose aperture mastodonticamente diluite, la terrificante Fight Song che richiama Manson solo nel titolo).

Di tanto in tanto il mostro rigurgita i riff circolari e anfetaminici imbastarditi da ritmiche ultra serrate e impestate di ferocia tanto care al proprio recente passato ma senza perdere l’occasione di darci dentro con tastieroni epici ordendo di fondo a fare impazzire tutti (Everything Dies, My Church, Take Me e sono pure i pezzi migliori, o forse gli unici salvabili) o perlomeno a confondere ulteriormente le acque, de facto dandosi più ad una rabbia rockarolla che a quella deriva NIN/KMFDM di cui sopra. Poche variabili nel tragitto e tanta scontatezza, chiaramente voluta eh, ed in omaggio una voce di nuovo mutata in qualcosa di indefinibile, come se Patrick Stump dei Fall Out Boy decidesse di mettersi a sbraitare ai quattro venti mentre il mondo va in mille pezzi (End).

Auguro agli Shining di raggiungere le vette che si prefissano di toccare con questa nuova evoluzione della propria dialettica, che altresì definirei come il punto più basso di una carriera che fino a questo momento mi aveva dato solo soddisfazioni. Non me la sento di difendere a spada tratta un gruppo solo per il suo coraggio e perché un paio di pezzi in fin dei conti funzionano. Ci va qualcosa di più e qui quel qualcosa si riduce ad un eccesso di sicurezza traducibile in una vasta gamma di pezzi usa e getta. Sbattersene le palle del pensiero altrui giusto per il gusto della ribellione si dà il caso non sempre paghi. Per tutto il resto ci sono i dischi vecchi, se proprio lo si ritiene necessario.

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