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Giorgio Canali & Rossofuoco – Undici Canzoni Di Merda Con La Pioggia Dentro

2018 - La Tempesta Dischi
rock / alternative

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Tracklist

1. Radioattività
2. Messaggi a nessuno
3. Piove finalmente piove
4. E sta a te
5. Undici
6. Emilia parallela
7. Aria fredda del nord
8. Fuochi supplementari
9. Danza della pioggia e del fuoco
10. Mille non più di mille
11. Mandate Bostik


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Torna sulle scene Giorgio Canali, accompagnato dai suoi prodi Rossofuoco (Marco Greco al basso e Luca Martelli alla batteria) che rappresentano un binomio indissolubile con il musicista romagnolo dagli albori della propria carriera solista. A distanza di due anni dall’ultimo piacevole capitolo della sua discografia, la raccolta di cover “Perle Per Porci“, l’ex chitarrista dei CSI e PGR sforna undici nuovi brani dal sapore denso, arrabbiati e irriverenti come vuole la (sua) tradizione.

Per poter comporre nuovo materiale, e poterlo fare in modo valido, ogni artista ha bisogno di spunti ben precisi, questo è chiaro. Non è un caso, difatti, che Giorgio Canali abbia pensato di aspettare ben sette anni prima di dare alle stampe un disco che potesse rappresentare il seguito di “Rojo” (non tenendo conto del già menzionato “Perle Per Porci” che, come già detto, è una raccolta di cover di vari artisti italiani). Sono tempi, questi, in cui le ingiustizie, l’indignazione e la mancata voglia di scendere a compromessi sono discriminanti talmente caratteristiche che la rabbia è il primo sentimento che si percepisce. E, come è noto, a Giorgio Canali basta la giusta dose di rabbia per poter dar vita a canzoni profondissime e meritevoli. O di merda con la pioggia dentro, come in questo caso.

Il disco si apre con Radioattività; già dall’incipit si coglie l’essenza espressiva del brano, basso e batteria all’unisono creano un connubio cadenzato che spianano la strada per il primo verso cantato, che recita: “Che ti aspetti se non nuvole da un mattino padano? E il brusio di sottofondo di eterne guerre lontano?”. Piove Finalmente Piove è una ballad in pieno stile Giorgio Canali e Rossofuoco, con una metrica quasi rappata che non tutti possono permettersi. È una sorta di invocazione alla pioggia, un modo per sbattere in faccia i crucci del mondo odierno a chi non vuole aprire gli occhi spontaneamente ed esprimere dissenso: gli interessi della nazione, i futili pianti irritanti, le mille spose fortunate, bagnate, poi prese a legnate e sbattute in tivù. Un brano dai tratti simili è Emilia parallela, il disappunto in questo caso è indirizzato ad un luogo saturo di fabbriche e che si nasconde dietro una mendace solidarietà per “i suoi figli più cari”. Fuochi supplementari, singolo anticipante il disco che circola sul web da poco più di un mese, è probabilmente il punto meno attrattivo di “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro“; non che sia un passo falso ma le sonorità morbide non troppo spesso proposte, quasi pop, e il testo che verte più sul banale che sul concreto non rendono tanto giustizia al disco nella sua interezza.   

Chi conosce ogni tassello della discografia del Canali saprà per certo che ogni brano, ogni minimo suono prodotto dalla sua chitarra (e nondimeno dai suoi musicisti) e ogni parola scorta nei suoi testi sono sentimenti sensazionali, di quelli che evocano romanticismo e rivoluzione allo stesso tempo, di quelli che ti fanno venire voglia di innamorarti e allo stesso tempo di protestare e di lottare. È bello pensare che chi ha segnato un’epoca come Giorgio Canali continui a fare del suo meglio per mantenere viva nella memoria la bellezza, quella autentica, usando la musica come ponte tra i tempi trascorsi e quelli attuali.   

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