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John – God Speed In The National Limit

2018 - Pets Care Records
punk / rock

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Tracklist

1. Balfron
2. Factory Settings
3. Ghost Printer
4. Industrial Action
5. Squad Vowels
6. Straight Lines
7. God Speed in the National Limit


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Il debutto dei John “God Speed In The National Limit” per l’indipendente Pets Care Records è un condensato di Fugazi, Big Black, Black Flag, Ramones: energia, una chitarra, una batteria e una voce energica e disperata.  Non si sente la mancanza di altro. Punk diretto ed inarrestabile con testi introspettivi influenzati dai grandi della letteratura mondiale, sono ricerca, ricerca di un senso, sono il risultato espressionista di un’osservazione.

Con un approccio unico nel songwriting i loro pezzi sono un flusso inarrestabile di rabbia, amore, punk, noise e rock n roll. iI John hanno fabbricato il loro marchio. John e Johnny hanno unito i loro nomi per fare di essi una cosa sola, un Manifesto, come la perfetta sincronizzazione tra gli strumenti dove essi hanno lo stesso identico peso, la stessa presenza, dove l’uno non può fare a meno dell’altro.

Il pezzo che funziona meglio, il più radiofonico è l’ottimo Squad Vowels, ma c’è molto di piùin Factory settings si rimane inceppati in un meta-pensiero nel quale ci si preoccupa delle preoccupazioni e si pensa al pensiero ed è impressionante quanto una scossa nel posto giusto possa cambiare le cose e farci uscire da una situazione stagnante mentre un fantasma nella stampante ci impedisce di realizzare i nostri sogni perché non si riesce a dare una colpa ai nostri fallimenti in Ghost Printer, singolo che ha preceduto l’uscita di “God Speed In The National Limit”.

Nella società dell’apparire l’importante è camminare a testa alta in una bella camicia e spendere i soldi in macchine per l’intrattenimento (Industrial Action) e c’è la paura di fossilizzarsi camminando sulle strade dritte, battute, rischiando di andare in analisi, rimanendo in bilico (Straight Lines).

Una sequenza di scosse incessante, vignette di vita quotidiana, di pensieri, di metafore, di parole assimilate e trasformate in elettricità. Un debutto incendiario. Se fossero usciti nel 1995 sarebbero andati su “Alternative Nation” in heavy rotation. Oggi è più difficile ma, mi raccomando, teneteli d’occhio.

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