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Över – Facing Trascendence

2018 - Avantgarde Music
atmospheric depressive black metal

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Tracklist

1. Philosophy (Supposed Truth)
2. Freedom Of Paradigms
3. Will
4. Över Is Transcendence
5. Owner And Slave
6. End Of The Oppressive


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Quando parliamo di atmospheric depressive black metal, parliamo sicuramente di un genere che potremmo definire di ristrettissima nicchia. Cimentarsi nell’ascolto di dischi come “Facing Transcendence” degli Över non è proprio una cosa semplicissima. Tuttavia se un lavoro è fatto bene, è giusto che si riconoscano i meriti agli interpreti. In questo caso il francese Þórir, dei Nyss, e l’ecuadoregno 78424331 si mettono all’opera insieme e danno vita alla loro prima oscura e disperata creatura.

Þórir, artista polistrumentista, dà prova di grossa capacità strumentale, specialmente sul piano con le sei corde. 78424331, nome d’arte enigmatico, cura al dettaglio la parte vocale: uno scream disperato e straziante, ideale per rendere al meglio i testi intrisi di una primitiva sofferenza rabbiosa. Vi avevo detto che non era una passeggiata imbattersi in un disco simile. Consapevoli di questo, “Facing Transcendence”, fin dalla prima delle sei tracce Philosophy (Supposed Truth), ci immerge in un mix di black e doom metal. Nonostante i muri di suono devastanti, possiamo piacevolmente notare delle linee melodiche particolari. Sullo sfondo delle urla di 78424331, infatti, emergono i riff di chitarra di Þórir che, come solide colonne, sorreggono l’irruenza e il peso dei brani.

La durata dei brani va dai 05:27 di Över Is Transcendence ai 09:33 di Will per un totale di circa quarantacinque minuti. Freedom Of Paradigms, forse il pezzo migliore del disco, parte con un doom aspro, come lo scream di 78424331, per poi prendere il ritmo di una cavalcata all’insegna del blast beat che va a morire su un glaciale ed efficacissimo assolo di chitarra di Þórir. Nella sopra citata Will il martello della batteria si infrange nuovamente contro possenti muri di doom metal, sempre ben realizzato. Nella melodica Över Is Transcendence, è impressionante la capacità del chitarrista, polistrumentista, francese di dar vita a maestosi paesaggi gelidi e toni di oscura disperazione, sempre ben marcata dalla voce stridula del vocalist equadoregno.

Suoni eterei in pieno e mastodontico sludge accompagnano Owner And Slave e End Of The Oppressive, brani che mantengono intatto quel sentimento di rabbia esasperata e che chiudono questo esordio targato Över. Possiamo affermare chiaramente che questo duetto internazionale fornisce un primo lavoro di indiscussa qualità musicale. Non ci sono dubbi, gli appassionati del genere troveranno musica per le loro orecchie e potranno perdersi nel potere ipnotico di questo magniloquente album.

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