Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

New Adventures In Lo-Fi – Indigo

2018 - Dotto / Dreamingorilla Records / Floppy Dischi / È un brutto posto dove vivere
alternative rock / emo

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Fault
2. Breakdown
3. Blonde
4. Catch 22
5. Jellyfish
6. Collide
7. Anarchist Canine
8. Pitcairn Blues
9. Neglected


Web

Sito Ufficiale
Facebook

New Adventures In Hi-Fi” è l’album dei R.E.M. che viene dopo “Monster” ed uscì nel 1996. Era difficile replicare il successo del disco precedente, a mio modesto parere il migliore della band di Atene in Georgia. Ma comunque ci provò, diciamo. How The West Was Won And Where It Got Us e E-bow The Letter sono oggettivamente due grandi pezzi, che anche chi non ama Stipe & co. riuscirebbe ad apprezzare. I New Adventures In Lo-Fi, invece, arrivano da Torino, che ha il proprio omonimo cittadino nello stato di New York e che affacciandosi sul Po ha da sempre coltivato una cultura molto underground. Ma questa è una cosa che sappiamo tutti. Non sappiamo, invece, se questi ragazzi che suonano un ottimo emo-rock di chiara definizione Vagrant abbiano preso il nome dall’album dei R.E.M. di cui sopra.

Indigo”esce proprio in questi giorni nonostante sia stato registrato la scorsa primavera, ed è il loro secondo full-lentgh, arrivato dopo split, pause e cambi di formazioni. Il genere suonato con passione, si vede, dai NAILF (abbreviazione necessaria che sembrano apprezzare anche loro) è un genere difficile, che spesso si riduce ad un’attesa fine a se stessa. E purtroppo questo “Indigo” è pervaso, dall’inizio alla fine, da questa entropica sensazione. L’apertura con la tardo-adolescenziale Fault, ben strutturata nei suoi blocchi lenti e veloci; le washingtoniane e finemente calibrate Breakdown e Catch-22 oppure la dolcissima Anarchist Canine, che ci riporta in un soffio ai vecchi fasti delle compilation Deep Elm, non riescono a spremere l’intero succo dalle intenzioni trasversali dei tre piemontesi, sebbene, grazie ai gironi alla Kevin Devine e alle riprese di puro stampo Cap’n’Jazz, dimostrino un’accuratezza e una dedizione innate nei confronti della loro musica.

Indigo” risulta, una volta ascoltato, un lavoro ematerico, che rimane in un limbo sonoro inaccettabile. Inaccettabile perché vorrei riuscire a cantare un loro pezzo, a riascoltarlo alla ricerca di un appiglio che mi diverta o faccia riflettere, ma nulla. Alcune canzoni, come per esempio Blonde, partono decise ma diventano atassiche appena prima della loro metà temporale, prima di raggiungere quella completezza che manca per far sì che questo lavoro, curatissimo e importante, colga nel segno. Pitcairn Blues, sommessa ed esoterica, ha sempre lo stesso blocco, la stessa mancanza di spinta sul più bello. Le pennate di chitarra finali dovrebbero calcare di più il polso e invece rimangono sospese, convinte ugualmente della loro riuscita. Testi in inglese, voce alle volte troppo affettata.

Ho finito così di descrivere “Indigo”, dei New Adventures In Lo-Fi, in uscita per Dotto, Dreamingorilla Records, Floppy Dischi ed È un brutto posto dove vivere. Voi ascoltatelo, supportate Torino, le sue band e andate ai loro concerti, che è tutta cultura: “Indigo” è un lungo disco fatto di musica difficile che in pochissimi sanno suonare, ricordatevelo.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni