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Non ci resta che vincere, di Javier Fesser

Non ci resta che vincere

Scheda

Spagna Messico, 2018 – drammatico, sportivo
Durata: 124’
Titolo originale: Campeones
Regia: Javier Fesser
Soggetto, sceneggiatura: Javier Fesser, David Marqués
Fotografia: Javier Juliá
Montaggio: Nicolas Goldbart
Suono: Santiago Fumagalli, Federico Esquerro
Scenografia: Chechu Graf
Costumi: Sonia Grande
Musiche: Alberto Iglesias
Cast: Javier Gutiérrez, Sergio Olmo, Julio Fernández, Jesús Lago, José de Luna, Fran Fuentes, Gloria Ramos, Alberto Nieto Ferràndez
Uscita: 6 dicembre 2018
Distribuzione: BIM, Movies Inspired


Marco Montes, allenatore in seconda della squadra di basket dell’Estudiantes, a causa di una rissa in campo viene licenziato in tronco. La sera stessa dopo aver bevuto troppo, e aver tamponato un’auto della stradale, è costretto da un giudice a scontare novanta giorni di lavori socialmente utili allenando la squadra di basket di un centro ricreativo frequentato da persone diversamente abili.

Un uomo pieno di sé, e dei medesimi pregiudizi che possono avvolgere l’esistenza di molti di noi, si trova improvvisamente scaraventato dalla Liga ACB, la serie A della pallacanestro spagnola, a una piccola palestra di un centro ricreativo di periferia, dove le linee di numerose attività sportive solcano il linoleum color blu del campo di basket e dove i componenti della sua squadra sono tutto fuorché veri atleti, ma persone normali esattamente come il Marco Montes impersonato dal 47enne attore Javier Gutiérrez, volto noto della TV e del cinema Iberico che per questa volta presta il suo viso e le proprie capacità per impersonare un uomo sicuro delle sue scelte al punto di scatenare una rissa con il proprio capo allenatore, capace di perdere lavoro e credibilità a livello nazionale, fino a trovarsi invischiato in un’impresa, per lui, ai margini del reale, ovvero fare vincere, nelle sue convinzioni di coach professionista, quante più gare alla squadra del centro ricreativo dove ha l’obbligo di scontare la pena.

Gutiérrez funge quindi da ponte fra il mondo dei normodotati e quello di coloro che non lo sono, cercando di vincere i propri pregiudizi, che vanno ben oltre l’agonismo, e donando al pubblico una nuova visione di chi è definito diversamente abile e, al tempo stesso, incrociandovi la propria storia fino al punto d’interrogarsi anche sul proprio futuro affettivo. Il regista Madrileno Javier Fesser centra il suo scopo riuscendo a creare una sceneggiatura, scritta in collaborazione con David Marqués, che fa sorridere e riflettere al tempo stesso, sempre con il massimo rispetto di chi differentemente abile lo è veramente.

Per la pellicola sono stati ingaggiati veri disabili per comporre la squadra dei ‘Los Amigos’ con evidenti sconvolgimenti delle riprese variate per seguire le evoluzioni da parte dei giocatori in campo e durante gli allenamenti. Un film che, pur trattando un tema già affrontato in altre occasioni, riesce a non limitarsi alla semplice risata o alla compassione per i protagonisti; in Spagna ha saputo sbancare il botteghino e anche in Italia promette risultati altrettanto ottimi.

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