1. Mercy
2. Faith
3. Dead
4. Humanless
5. Coffins
I Peste da Torino decidono di pubblicare il loro primo EP mettendola tutta sul sangue. Avrebbero potuto ritagliare più spazio per intro, fischi, smielate e invece no, scelgono la linea più diretta e sintomatica per dare vita a questo “S/T” di darkened hardcore new school che ok i Backtrack, ma anche gli AcxDc di “The Second Coming“ e i Trash Talk dagli intro wagneriani. E la cosa mi sorprende, si vede che non sono al passo coi tempi. I brani sono in tutto cinque e ricamano senza troppi giri di parole le atmosfere della loro città. Sono fortemente convinto di questo: anche se non sapessi che venissero da Torino li ricondurrei subito alla città dove, per storia e attitudine, il punk rock viene suonato da sempre mettendo il luce, come prima cosa, inquietudini, idiosincrasie e disperazioni varie, eliminando qualsiasi spazio vitale a speranza e introspezione. Tutti i Colori del Buio, If I Die Today e Haram sono i gruppi che stanno popolando nuovamente la città ed è normale che le sonorità di questo EP ne ricalchino in pieno la linfa sonora.
Ci mettono anche i cori, i Peste. Come in Mercy, brano con cui inaugurano i lavori. Faith invece suona male, troppo caciarona e, nonostante una stagnante parte centrale che potrebbe lasciare presagire qualcosa si importante, si chiude con il solito giro powerviolence. Humanless è la mia preferita. Sarà perché parte a fatica, sarà perché ci dimostra che scrivere un’introduzione mosh può regalare ancora sorprese, sarà perché si chiude nello stesso modo con cui inizia, ma è davvero un brano che non pensavo un gruppo italiano potesse ancora realizzare.
Sono scettico, sui gruppi nuovi. Sto invecchiando e parto sempre un po‘ prevenuto, soprattutto perché non mi piace per nulla la piega metallara, magliara e social che sta prendendo il punk italiano. Sono arrugginito sull’argomento, ascolto musica solo quando vado a correre e la spengo, in macchina, quando inizio a cercare parcheggio. Ma il primo EP dei Peste da Torino me lo terrò stretto: che diventino o meno i Blacklisted italiani. Fuori per la genovese This is Core.