Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Balthazar – Fever

2019 - [PIAS]
pop

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Fever
2. Changes
3. Wrong Faces
4. Whatchu Doin’
5. Phone Number
6. Entertainment
7. I’m Never Gonna Let You Down Again
8. Grapefruit
9. Wrong Vibration
10. Roller Coaster
11. You’re So Real


Web

Sito Ufficiale
Facebook

I “diversamente giovani” come il sottoscritto sicuramente si ricorderanno la serie di boyband che ad un certo punto, verso la fine degli anni ’90 iniziarono a spuntare come funghi, iniziando con i Take That, passando poi dai Backstreet Boys, Boyzone, N’Synch e via dicendo. Di certo, i più critici ed i maligni si ricordano come, soprattutto gli ultimi nominati, fossero considerati per il minor successo e minori attenzioni mediatiche ricevute, un po’ i “cugini di campagna” delle altre band più fortunate. Ebbene, purtroppo un pensiero molto simile potrebbe venire a chi si avvicinasse a “Fever” dei Balthazar (da non confondere con i messicani Baltazar), che si autointrappolano nello spazio di esperimenti non proprio venuti al meglio sulla scia di Lenny Kravitz ma anche un po’ Damon Albarn nei suoi progetti solisti.

La hit del disco e prima traccia, Fever, è un collage di atmosfere anni ’80 e reminescenze della Motown più recente, quando dominavano la scena il funk e la disco nelle sue eccezioni più lente ed elettroniche. Si coglie tuttavia al volo il tentativo di creare una hit commerciale; tentativo sicuramente riuscito in parte, visto che il pezzo va in onda in diverse radio in modo assiduo, ma che oltre ad occupare dei minuti di trasmissione e magari una posizione in classifica, non fa altro, non lascia altro di “importante”. La linearità melodica e di composizione, stona totalmente con la mancanza di una linearità concettuale e di significato. Le altre tracce del disco, da Wrong Vibration a Phone Number, sono variazioni sul tema principale del primo brano, prive di anima, che al massimo riescono a creare qualche sprazzo di atmosfera intima e appassionata, ma troppo artificiose e patinate per risultare credibili e profonde.

Potremmo definire quindi “Fever” dei Balthazar un buon “album tappezzeria”, di quelli che scorrono magari sul sottofondo dell’ora dell’aperitivo in qualche locale cool del centro, in cui tutti sono troppo impegnati a chiacchierare e consumare le loro bevande per dare davvero attenzione alla musica. A pensarci bene questo potrebbe essere un buon consiglio per la band: mettete le idee in ordine e dedicatevi alla chill-out/ambient, generi nelle quali strumentalmente potreste davvero fare qualcosa di discreto o per lo meno passabile, ma per favore lasciate stare il pop perché non vi riesce per niente (e per non riuscire a fare un Pop mediocre negli anni attuali…).

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni