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Bring Me The Horizon – Amo

2019 - RCA
pop

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Tracklist

1. I Apologise If You Feel Something
2. Mantra
3. Nihilist Blues (feat. Grimes)
4. In The Dark
5. Wonderful Life (feat. Dani Filth)
6. Ouch
7. Medicine
8. Sugar Honey Ice & Tea
9. Why You Gotta Kick Me When I'm Down?
10. Fresh Bruises
11. Mother Tongue
12. Heavy Metal (feat. Rahzel)
13. I Don't Know What To Say


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Incredibili i Bring Me The Horizon. Sì, incredibili, avete letto bene. Trovatela voi un’altra band che per ogni moda del momento ha un disco che vi si adatta alla perfezione. Non è facile, sapete? Nel negozio di vestiti/pacco che è in larga parte oggi il mondo della musica il gruppo di Oliver Sykes è l’unico ad avere sempre la collezione che veste meglio, che calza a pennello. La profondità artistica dei cinque inglesi poi è proprio quella di una linea d’abbigliamento da outlet. Nessuno di noi però va in giro nudo.

Ma poi, pensateci, passare da incidere dischi per Epitaph – concupendo quindi nientemeno che Brett Gurewitz in persona – con tre su quattro prodotti da Fredrik Nordström (già mastro del mix tipo con Opeth e di recente coi nostri amichevoli Cripple Bastards), fare il salto su RCA e ottenere i servigi di un certo Terry Date per registrarne uno orripilante, non è roba che riesce a tutti. Su, contiamo tutti assieme chi è riuscito in una simile impresa, soprattutto nella Terra d’Albione. Ok, i Muse. Ma siamo giusto a due. Eroi.

Per la stagione 2019 i Nostri presentano sulla passerella la collection mega hype intitolata “Amo”, ed già subito furore. Il compendio di una carriera passata a succhiare il sangue alle mode in un solo album, ed è chiaro sin dai nomi coinvolti: Dani Filth dei Cradle Of Filth, se vi piace indossare una mise da vampiro come se fosse tutti i giorni Halloween, Claire Elise “Grimes” Boucher, se preferite vestiti sgargianti da sfoggiare alle giostre e – rullo di tamburi – Rahzel. Sì, proprio il beatboxer atomico amico di The Roots, Peeping Tom, Björk (su “Medúlla”, zucconi) e svariati altri mostri. Quest’ultimo se andate in merda per l’urban streetwear. Fuori il portafogli, ragazzi miei, perché gli stilisti si sono superati.

Qui se ne trovan per tutti i gusti. Vi piace l’eurodance anni ’90? Ma nessun problema! Fatevi sotto con l’atroce Nihilist Blues (sugli scudi la succitata Grimes). Justin Bieber, Cardi B e Ariana Grande vi strippano? Allora vi consiglierei Medicine (questa al limite del rip off degli ultimi Linkin Park), Why You Gotta Kick When I’m Down? e Ouch. Ma se non vi stanno troppo bene indumenti di questo tipo potreste optare per il pop suonato con le chitarre ribassate e la doppia cassa di Mantra e dell’involontaria cover dei Velvet Revolver + synthoni sornioni – la voce demoniaca del compianto Scott Weiland Sugar Honey Ice & Tea. Una vera delizia, date retta ad un cretino, vah come state benone vestiti così.

Ma forse siete più tipi da giubbotti di pelle da duri della strada, allora ecco qui la chitarro-djentiana in salsa simil AFI Wonderful Life (a cosa serva Filth su ‘sto brano vorrei saperlo, o forse vorrei sapere a cosa serve in generale) e Heavy Metal, con un Rahzel mai così sprecato e relegato in pratica a fare qualche contro canto simil-hip hop e un bridge in cui prende il posto di tutte gli strumenti in base, che però fa colpo sugli amici come un paio di scarpe catarifrangenti. Ah, ogni tanto qui e là Oli grida pure, che emozione irrinunciabile, una roba così puerile che non spaventerebbe nemmeno una suorina. I restanti musicisti sono invisibili, come da copione.

Io ve l’avevo detto che “Amo” è un disco incredibile, così come lo sono i BMTH. Ma voi non credetemi, eh!

P.S.: perché i Thrice sono in tour con ‘sta gente?

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