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Radar State – Strays

2019 - Wiretap Records
emo / punk / indie

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Tracklist

1. Strays
2. What's A Rebel
3. Anywhere
4. Summer Of Sundays
5. Damn The Man
6. Making Me Feel
7. Self Hurt Guru
8. Artificial Love
9. Defender
10. Good Catholic
11. Leather Dye
12. Victims Of Fashion
13. Play For The Game


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Nell’attesa che i Get Up Kids decidano di dare un seguito all’ottimo ma brevissimo “Kicker” qui c’è da divertirsi un bel po’. I Radar State sono Matt Prior e Jim Suptic degli stessi GUK, Josh Berwanger dei The Anniversary – altri (in)dimenticati protagonisti di quegli anni ‘90 – e Adam Philips degli Architects. A prima vista un’operazione nostalgia, chiaro, forse nemmeno voluta, ma non è comunque detto che non ce ne sia da bisogno da qualche parte.

In “Strays”, album di debutto firmato Wiretap Records, ci sono tutti i sapori intensi dell’epoca, rivisti e riutilizzati qui in una chiave che metta d’accordo tutti i personaggi in questione. Ed ecco allora che il substrato emo su cui poggia tutto il disco è sempre sporcato da ascendenti riconducibili generalmente all’universo pop-punk o più genuinamente indie-rock. La sensazione è che la (super)band abbia scelto coscientemente di lasciare un po’ in disparte sensazionalismi emotivi per pigiare il piede sull’acceleratore, fornendo al tutto una veste più ruvida, forse nel vano tentativo di evitare gli inevitabili confronti temporali del caso.

Ne risulta un percorso in cui i nostri spaziano bene da momenti vicini all’hardcore melodico (Defender, Self Hurt Guru) ad altri più catchy (Make Me Feel, Artificial Love, Stray, l’immancabile acustica Play For The Game), fino a toccare corde differenti e inaspettate come quelle del garage gentile di Damn The Man. Quello che manca è un collante, un’anima che regali una spina dorsale forte e solida ad ognuno dei 13 brani, che invece scivolano via come brevi e affascinanti sguardi nel passato.

Triste e già scritto al giorno d’oggi il destino di un disco davvero molto piacevole, ma di certo non imprescindibile, che scenderà pian piano nelle gerarchie dei nostri milioni di ascolti distratti, fino a sparire del tutto.

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