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Nowhere – Nowhere

2018 - Betulla Records
elettronica

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Tracklist

1. Bloom
2. Way To Light
3. Circles
4. After Home
5. Now Here
6. Red Line
7. Voltage


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La prima caratteristica che diventa subito evidente durante l’ascolto di “Nowhere“, che prende il nome dal gruppo. è il rapporto della musica col tempo e le emozioni. Senza troppi fronzoli ed autoreferenzialità con la prima traccia, Bloom, inizia una planata lenta ma decisa tra veli di introspezione, malinconia ed alternanza tra atmosfere più futuristiche e retro anni Ottanta. Tuttavia niente di quanto elencato sopra è il vero leitmotiv dell’album, che invece pare essere il viaggio e la voglia di esplorare, la scoperta stessa e gli attimi che la compongono.

Non si tratta di un eterno divenire, o promesse di paradisi musicali ipotetici e possibili, ma di un “qui ed ora” che ricorda un po’ le esperienze pittoriche sperimentali di Pollock, nelle quali gli spruzzi di pittura sulla tela rappresentavano l’istantaneità e l’irripetibilità di un attimo nell’intero universo. Qualcosa di molto simile, ma in forma musicale, possiamo ritrovarlo in questa composizione musicale elettronica che strizza l’occhio anche all’ambient e gli eterni Vangelis. Il sound di canzoni come Circles e After Home portano con se una dinamicità senza fretta, che invece di soffocare il tempo pompandolo di ansie da prestazione che portano ad inutili farciture strumentali, generando un inutile caos, lo dilatano, ci giocano e lo rendono del tutto relativo.

In fin dei conti “Nowhere” è un grande gioco di equilibri che tuttavia rimangono mutevoli ed indipendenti, non donando punti di riferimento all’ascoltatore perché altrimenti perderebbe parte del divertimento implicito che questo lavoro porta con se: ovvero, come dicevamo prima, il piacere dell’esplorazione, della scoperta e di una introspezione pragmatica ed onesta, senza inutili sentimentalismi. Ecco perché forse nella penultima traccia Red Line, si potrebbe avere l’impressione di ritrovarsi sul confine di una zona di guerra, o nell’addentrarsi in una metropoli immensa e sconosciuta, colma di una frenesia ipnotica.

Tirando dunque le somme, “Nowhere” è un album di esordio onesto e dosato, con una sua anima e senso di esistere, che sa coinvolgere ed intrattenere. Notevole è anche il particolare che sia un “Made in Italy”, che ci fa ben sperare sull’emersione di talenti che per il momento popolano il sottobosco musicale del nostro paese, sperando che un domani abbiano la possibilità di elevarsi, affermando originalità e capacità, che da troppo mancano alla scena musicale italiana mainstream attuale.

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