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Il Corriere, di Clint Eastwood

Il corriere

Scheda

Titolo originale: The mule
Regia: Clint Eastwood
Soggetto: ispirato dall’articolo del New York Times Magazine “The Sinaloa Cartel’s 90-Year Old Drug Mule” di Sam Dolnick
Sceneggiatura: Nick Schenk
Fotografia: Yves Bélanger
Montaggio: Joel Cox
Scenografia: Kevin Ishioka
Cast: Clint Eastwood, Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Michael Peña, Dianne Wiest, Andy Garcia, Alison Eastwood, Taissa Farmiga, Ignacio Serricchio, Loren Dean
Musiche: Arturo Sandoval
USA, 2018 – Drammatico – Durata: 116’
Uscita: 7 febbraio 2018
Distribuzione: Warner Bros. Pictures


L’ottantenne Earl Stone, floricoltore che ha sacrificato la sua vita per amore del suo lavoro, è un uomo d’affari che a causa della crisi provocata da internet si trova costretto a chiudere la sua attività. Durante il rinfresco di matrimonio della nipote gli viene proposto di lavorare come corriere nella tratta che va da El Paso a Chicago. Earl, che non ha mai subito incidenti né multe, e che da sempre ama guidare, si mette immediatamente in viaggio in direzione di El Paso, ma senza sapere cosa stia per trasportare.

Ispirato da un articolo del Times di qualche anno or sono che narrava la vera storia di Leo Sharp, ex veterano e floricultore di prestigio, al punto di essere citato dallo stesso Obama, oltre che corriere insospettabile al soldo del cartello messicano di Sinaloa. La storia di Sharp diventa, fra le mani dell’ex sindaco di Carmel, un’avventura on the road, lungo le lingue di asfalto erose dal sole e che uniscono la città di El Paso a Chicago. Trascorrendo le notti in motel fatiscenti, e trasportando non si sa bene cosa. L’Earl Stone impersonato da Eastwood, per il quale per ragioni anagrafiche il ruolo risulta perfetto, è un uomo ancorato alle proprie idee che sono le medesime che guidano gran parte degli anti eroi americani al quale siamo stati abituati, dal Walt Kowalski di Gran Torino sino al Dirty Harry portato sul grande schermo per cinque volte, passando per il manager Frankie Dunn protagonista di Million Dollar Baby. Quello che in tal caso però è assente è una morale trasversale, ovvero una storia nella storia che vada oltre l’indagine federale che incastrò Sharp e ben oltre il recupero degli affetti che il vecchio Earl ha abbandonato lungo la sua strada lastricata di fiori. Cast stellare nel quale spicca Alison, figlia di Eastwood anche qui nel ruolo della figlia di Earl, e Bradley Cooper in quello di un agente della DEA molto zelante, oltre a Andy Garcia in quello di un boss del narcotraffico.

Non aspettatevi quindi l’ennesima perla di un regista che ha saputo segnare l’immaginario cinematografico a stelle e strisce con idee radicali ma declinate riuscendo a smuovere le coscienze dei singoli. Vi imbatterete comunque in un’eccellente storia confezionata con la solita maestria che contraddistingue l’ex re degli spaghetti western e che forse, causa motivi anagrafici, è probabilmente arrivato al capolinea della sua carriera.

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