Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Dälek – Respect To The Authors

2019 - Exile On Mainstream
hip hop sperimentale

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Respect To The Authors
2. With These Mics
3. Molten
4. Defiant
5. Words Connect
6. Seek Harbor


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Dopo averci deliziato con il jazz irrobustito da suggestioni kraut del progetto Anguish, Will Brooks (rap) e Mike Mare (chitarre e tastiere) tornano a occuparsi della loro creatura prediletta: quei Dälek da oltre un ventennio intenti a mettere in scena un fruttuoso matrimonio tra l’hip hop e le derive più rumorose del rock e dell’elettronica.

Rispetto al passato recente (“Asphalt For Eden” e “Endangered Philosophies”) non si segnalano scossoni: il più classico dei ritmi in quattro quarti viene sovrastato da chitarre sature di effetti, nel segno di una mai celata fascinazione per lo shoegaze e il post rock. Strada percorsa con decisione su Defiant e nella titletrack, con la voce poco intellegibile e quasi relegata sullo sfondo a rendere ancora più evidenti suddetti rimandi. A ricordarci che il trio ha pur sempre lo stigma delle strade di Newark nel proprio corredo genetico ci pensano With These Mics, trip hop di scuola inglese ma con il gusto per le pause e i feedback sempre pronto a fare capolino, nonché l’incedere marziale di Molten, con gli scratch di DJ Rek ad accompagnare un attacco a testa bassa e all’arma bianca verso tutti i populismi. Un senso di pesantezza, profonda sfiducia nelle istituzioni e nelle capacità di comprensione della gente emerge dallo spoken word di Seek Harbor, sorta di sinistra profezia sul futuro dell’umanità recitata su un sottofondo di elettricità statica.

C’è un però: per la prima volta in una carriera immacolata sia sotto il profilo creativo che quello dell’integrità artistica, ci si trova nell’incapacità di indicare un accostamento sonoro particolarmente coraggioso, una serie di rime da antologia, un’esplosione di rabbia capace di penetrare il sistema nervoso. Non si tratta chiaramente di un lavoro assimilabile di primo acchito ma anche passato al setaccio più volte, continua a soffrire di un “calo di zuccheri” anomalo visti i nomi in causa.

Non è affatto difficile seguire l’invito del titolo e tributare il proprio rispetto agli autori. Semplicemente lascia alquanto perplessi ritrovarli assestati su una posizione così ben delineata, dopo averci viziato con continui e ammirevoli colpi di testa. Auspicabilmente l’EP è da intendersi come un episodio di transizione, dettato più che altro dal desiderio di dare proprie notizie dopo quasi due anni di silenzio. L’immagine dei Dälek e le aspettative nei loro confronti non ne escono minimamente scalfite. Questa volta però il numero di replay sarà insolitamente basso.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni