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Sunn O))) – Life Metal

2019 - Southern Lord
drone

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Tracklist

1. Between Sleipnir's Breaths
2. Troubled Air
3. Aurora
4. Novæ


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I Sunn O))), così come i Meshuggah, son stati spesso il target preferito di un certo tipo di critica derivante da uno snobbismo musicale a volte sconclusionato o gratuito. Se da un lato questo è abbastanza comprensibile quando si parla di realtà musicali trasversali che, volente o nolente, hanno rappresentato un punto di rottura nel rock moderno, d’altro canto capita che le le critiche spesso fondate, sacrosante e perfettamente condivisibili, diventino mere chiacchiere da bar (o peggio ancora da social). Nel caso del duo di Seattle la questione è ancora più estrema.

Con pochissimi precedenti (forse solo “Earth 2” degli Earth) O’Malley e Anderson sono passati in quasi vent’anni dal drone metal nudo e crudo di “ØØ Void” fino ai complessi spunti di “Monoliths And Dimensions“, tutt’ora picco artistico irripetibile e punto di svolta della loro carriera. Sì, perché dopo quel lavoro i Sunn O))) hanno praticamente vissuto di rendita grazie a performance live spesso uniche che hanno sfruttato appieno un’estetica musicale che ha loro assicurato un enorme fanbase (termine quasi ridicolo visto il genere non proprio abbordabile).

A tre anni e mezzo di distanza da “Kannon“, disco che si limitava a riproporre in studio la maggior parte delle idee già viste in sede live, i due americani si son chiusi in studio insieme a Steve Albini per lavorare su nuovi brani con un approccio analogico totale, dalla registrazione al mastering. Il risultato è stato non uno ma ben due album, di cui il primo, “Life Metal“, in uscita in questi giorni.

Sia il titolo, a quanto pare nato da uno scherzoso dialogo con l’ex Entombed Nicke Andersson, che la stessa copertina suggeriscono un approccio più rilassato e meno claustrofobico che in passato, mentre il risultato è di fatto un ritorno alle radici del suono della band. Con una produzione praticamente perfetta, “Life Metal” è la fotografia di un genere che, ormai chiuso su se stesso, prova a cercare nuove idee per poter sopravvivere. 

Se nel caso della opener Between Sleipnir’s Breaths la voce e gli archi della islandese Hildur Gudnadòttir portano qualche raggio di colore nel magma chitarristico, con Aurora e una buona metà della lunga Novæ invece il duo sembra adagiarsi su di una formula collaudata ma troppo simile al passato e non troppo interessante. Il momento più alto è sicuramente la bellissima Troubled Air, in cui la magnificenza dell’organo a canne di Anthony Pateras riporta alla memoria i momenti di “Monolith and Dimension“, con un mood a volte vicino alle aperture degli Earth di “The Bees Made Honey in the Lion’s Skull“.

Potremmo spendere ore a discutere sull’utilità (o meglio l’inutilità) della maggior parte dei lavori in studio degli attuali Sunn O))), sul fatto che praticamente suonino lo stesso brano da anni, ma il fatto è che ci sono a quanto pare un sacco di persone là fuori a cui non interessa minimamente questa cosa e comprerebbero lo stesso identico disco con 10 copertine o titoli diversi, cosa che in parte annulla ogni tipo di discorso (condivisibilissimo e giusto) sulla loro onestà artistica.

Personalmente, sono sempre stato dell’idea che il duo di Seattle abbia un senso quasi esclusivamente in sede live mentre, tolti i due “White“, “Black One” e “Monoliths And Dimensions“, i lavori in studio lascino il tempo che trovano. “Life Metal” sta probabilmente in mezzo, ma non sarà sicuramente l’album che vi farà cambiare idea su di loro, lo odierete furiosamente oppure lo adorerete ciecamente senza nemmeno capire il perché.

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